Omicidio Laura Ziliani, l'ombra di altri complici

Brescia, l’inchiesta sull’omicidio di Laura Ziliani: qualcuno potrebbe aver aiutato le figlie e il fidanzato della maggiore a nascondere il corpo

L’ex vigilessa Laura Ziliani, 55 anni, era una esperta escursionista

L’ex vigilessa Laura Ziliani, 55 anni, era una esperta escursionista

Inseparabili. Condividono le stesse accuse – quella di avere premeditato per filo e per segno l’eliminazione della mamma e di avere fatto sparire il corpo –, condividevano lo stesso ragazzo (Mirto Milani, il 27enne fidanzato della sorella grande che però stava anche con la piccola) e da venerdì condividono la stessa cella, a Verziano, Brescia. Silvia e Paola Zani, 27 e 19 anni, attendono di incontrare domani mattina il gip Alessandra Sabatucci per l’interrogatorio di garanzia. Chi le ha viste sostiene siano calme, impassibili, silenziose. Poche emozioni. Così come Mirto Milani, laureato in psicologia e sopranista lecchese, che affronta la custodia cautelare in isolamento nel carcere di Canton Mombello.

Omicidio Laura Ziliani, Lucia e le sorelle assassine: provo solo rabbia

Il trio diabolico che a dispetto della giovane età e dell’incensuratezza avrebbe mostrato – secondo i magistrati – "efficienza criminale" e non "comune freddezza" nel sopprimere Laura Ziliani, un ostacolo alla loro volontà di disporre del suo patrimonio a molti zeri. Prima l’hanno stordita con un composto a base di Bromazepam, un ipnotico-ansiolitico, è la ricostruzione accusatoria, e poi l’hanno uccisa. In che modo ancora non si sa, ma l’ipotesi è che sia stata soffocata, forse con un cuscino. L’indagine non è conclusa, ci sono vari aspetti da chiarire. Per esempio, non si esclude il coinvolgimento di qualche complice, che può avere dato una mano nell’occultamento del cadavere. Non a caso il corpo, rinvenuto sul greto dell’Oglio l’8 agosto, tre mesi esatti dopo l’omicidio – indosso solo canotta e mutande – non appariva deteriorato a sufficienza da far supporre una permanenza all’aperto, alla mercé degli agenti atmosferici. Il pm Caty Bressanelli e i carabinieri sono in attesa delle conclusioni della consulenza del medico legale Andrea Verzeletti, che non ha trovato segni di violenza, né di malori, ma ha isolato nella vittima tracce significative del farmaco, assunto "in quantità tali da non aver avuto un ruolo diretto nella morte ma idonee a compromettere le capacità di difesa", si legge nell’ordinanza.

Gli assassini avrebbero avuto buon gioco nell’uccidere la 55enne ex vigilessa. In quelle condizioni, con la vittima non più in grado di reagire, sarebbe stato semplice soffocarla tappandole bocca e naso con un cuscino. Non si sa se la donna fosse già morta quando è stata trasportata dalla casa di via Ballardini – dove si ritiene sia stata uccisa – al nascondiglio. Dall’inchiesta Milani emerge come la mente "manipolatrice" del trio, invadente al punto da aver litigato con la stessa Ziliani che mal sopportava le sue ingerenze negli investimenti di famiglia.

Dopo la scomparsa, "plurime intercettazioni" evidenziate dal gip vedono il musicista calato nel ruolo dell’amministratore di fatto dei beni delle sorelle. Alle 20.44 del 28 maggio Milani parla con Paola. È preoccupato di ricostruire la contabilità di Ziliani, pressante nei suoi inviti alla minore delle sorelle perché cerchi bene nei files del pc e anche negli armadi. Il probabile riferimento è alla documentazione bancaria della suocera. MIRTO: hai guardato bene tutti i file, in tutte le cartelle? PAOLA: sì. MIRTO: perfetto, perfetto... e poi, non lo so se hai già guardato ma anche negli armadi sei hai trovato quella cosa lì che ti avevo chiesto... PAOLA: nooo. MIRTO: anche lì bisogna guardare... eh? Ci vuole un po’...".