Mercoledì 24 Aprile 2024

Ex modella trovata morta in casa. Era piena di lividi: giallo a Venezia

Claudia, 53 anni, non rispondeva alle telefonate del padre da giorni. La finestra principale spalancata. Gli investigatori seguono anche la pista della droga: "Potrebbe essere caduta dopo la dose fatale"

Claudia Bernardi, 53 anni, viveva nel sestiere di San Marco a Venezia

Claudia Bernardi, 53 anni, viveva nel sestiere di San Marco a Venezia

Giallo in Laguna. In una casa nel cuore di Venezia la scoperta choc: il cadavere di una 53enne, Claudia Bernardi, è stato trovato dentro un’abitazione nel sestiere di San Marco. Ancora non si conosce la causa del decesso di quella che tempo fa era una fotomodella. Secondo i primi riscontri sul corpo sarebbero stati trovati lividi e la donna avrebbe un occhio nero.

La polizia scientifica, arrivata sul posto, sta raccogliendo tutti gli elementi per l’indagine. La porta era chiusa dall’interno ed è stato il padre della donna ad avvertire la polizia perché non la sentiva più da giorni. C’è un dettaglio, però, che non è sfuggito agli investigatori: la finestra principale della casa era spalancata. Oltre alla pista dell’omicidio, ancora non corroborata da evidenze schiaccianti, si segue l’ipotesi della morte per overdose.

Bernardi, laureata a Ca’ Foscari con un passato da modella, potrebbe quindi essere scivolata in casa e aver sbattuto la testa dopo una dose mortale. A confermare o a smentire questa ipotesi sarà l’autopsia. L’allarme è stato dato dal padre che la cercava al telefono da giorni. Preoccupato dallo strano silenzio della figlia 53enne, ha chiamato la polizia che ha avvisato i pompieri. I vigili del fuoco sono andati nell’appartamento della donna in Calle Zotti, ma hanno capito subito che non c’era più nulla da fare.

Bernardi era conosciuta per il suo passato da modella, poi alcuni problemi di salute avevano rallentato la carriera. Su Facebook ultimamente aveva scritto: "La vita è viverla. Avanti sempre con cuore e testa". Sul posto, oltre agli agenti delle volanti, anche i colleghi della scientifica per i rilievi del caso, il medico legale e il magistrato di turno. Una tragedia che avviene a pochi giorni da un’altra, verificatasi sempre al centro della città lagunare, a due passi da campo della Fenice, al civico 1.909 di San Marco: il ritrovamento dei corpi senza vita delle sorelle Livia e Gladis Naccari.

Il giorno precedente, invece, la svolta in un altro femminicidio aveva scosso l’Italia. Il killer anziché chiamare i soccorsi, sarebbe andato a bere una birra per poi sopraggiungere sul luogo del delitto quando il personale medico erano già sul posto e la moglie, la marocchina 45enne Naima Zahir, era morta. È quanto emerge dal ricostruzione degli investigatori sull’omicidio commesso a Lentini la sera del 12 marzo.

Delitto per il quale è stato fermato il marito, Massimo Cannone che, dopo avere tentato di depistare le indagini e negato più volte, ha infine confessato. Davanti agli inquirenti avrebbe sostenuto che era stanco del comportamento della coniuge che lo avrebbe oppresso con comportamenti morbosi e la gelosia.