Giovedì 18 Aprile 2024

Ex Ilva, bimbo morì di cancro L’ira del papà: tutti assolti

Lo sfogo su Facebook: "Scusa amore non sono stato in grado di darti giustizia". I responsabili dello stabilimento erano accusati di omicidio colposo

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TARANTO

"Scusami amore, non sono stato in grado di proteggerti e darti giustizia". È l’amaro sfogo pubblicato su Facebook da Mauro Zaratta, papà di Lorenzo – detto Lollo – un bimbo di 5 anni morto di tumore al cervello il 30 luglio del 2014, dopo l’assoluzione, da parte del gup di Taranto, Pompeo Carriere, di nove tra dirigenti ed ex dirigenti dello stabilimento siderurgico che erano imputati di concorso in omicidio colposo. "Che dire – aggiunge Zaratta –, sono amareggiato, non lo nego. Ringrazio Leonardo La Porta (l’avvocato di parte civile, ndr) per essermi stato al fianco in tutti questi anni, la pediatra Annamaria Moschetti, Antonietta Gatti (la consulente che accertò la presenza di ferro, acciaio, zinco, silicio e alluminio nel cervello del bambino, ndr) e tutti i medici che hanno prodotto relazioni e studi, tutti quelli che ci hanno sostenuto, i pm che hanno fatto il possibile, ma per il giudice, gli imputati non hanno commesso il fatto... e così è". Ma assicura che non smetterà di chiedere giustizia per suo figlio Lorenzo.

Le motivazioni della sentenza si conosceranno tra 90 giorni. Il presidente di Peacelink, un’associazione eco-pacifista italiana, Alessandro Marescotti, aveva lanciato un appello alla Commissione toponomastica, presieduta dal sindaco, sottolineando che "Sarebbe auspicabile dedicare una piazza a Lorenzo Zaratta, ricordandolo assieme a tutti i bambini morti per inquinamento a Taranto. A Grottaglie una piazza è stata dedicata a lui e alle piccole vittime dell’inquinamento. A Modugno c’è Largo Lorenzo Zaratta, dove sorge un parco giochi per i bambini di una scuola". "A Taranto – ha spiegato l’ambientalista – il regolamento di toponomastica prevede che debbano passare dieci anni per dedicare una piazza o una via, ma il 30 luglio 2024 arriverà presto e vorremmo che la pratica venga istruita fin da ora". Lorenzo morì a soli cinque anni per un cancro diagnosticato quando aveva tre mesi.

Il giudice per le udienze preliminari del tribunale ionico, Pompeo Carriere, ha assolto Angelo Cavallo, dirigente dello stabilimento che aveva chiesto il rito abbreviato e per cui la procura aveva chiesto la condanna a 2 anni e 4 mesi e ha emesso una sentenza di non luogo a procedere per gli altri otto imputati del processo per la morte del bambino. Si tratta di di Luigi Capogrosso, direttore dello stabilimento Ilva fino al 3 luglio 2012 e degli ex responsabili dell’area parchi minerali, Giancarlo Quaranta e Marco Adelmi, del capo dell’area cokerie, Ivan Di Maggio, del responsabile dell’area altiforni, Salvatore De Felice, dei capi delle due acciaierie, Salvatore D’Alò e Giovanni Valentino e di Giuseppe Perrelli, all’epoca dei fatti responsabile dell’area gestione rottami ferrosi. Tutti erano accusati di omicidio colposo.

"Aspettiamo la motivazione del giudice e poi capiremo cosa fare", fa sapere Leonardo Laporta legale della famiglia Zaratta che dopo la morte del piccolo Lorenzo ha lasciato il capoluogo ionico per trasferirsi in Toscana. "Capiremo meglio leggendo le motivazioni", ribadisce l’avvocato. La morte di Lorenzo ha rappresentato un caso tra i bambini deceduti per malattie presumibilmente attribuibili alle emissioni dello stabilimento siderurgico.

red. int.