Mercoledì 24 Aprile 2024

Eutanasia, i vescovi alzano la voce contro il referendum: "E' la vittoria del nichilismo"

In una nota la presidenza Cei esprime "grave inquietudine" e sottolinea che chi soffre "va aiutato a gestire il dolore", non "a eliminare la propria vita"

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Roma, 18 agosto 2021 - I vescovi alzano la voce contro il referendum sull'eutanasia, che ha già raccolto 500mila firme. La presidenza Cei esprime "grave inquietudine" per la raccolta di firme per il referendum che mira a depenalizzare l'omicidio del consenziente, aprendo di fatto all'eutanasia nel nostro Paese. "Chiunque si trovi in condizioni di estrema sofferenza va aiutato a gestire il dolore, a superare l'angoscia e la disperazione, non a eliminare la propria vita - si legge in una nota - Scegliere la morte è la sconfitta dell'umano, la vittoria di una concezione antropologica individualista e nichilista in cui non trovano più spazio né la speranza né le relazioni interpersonali". 

"Non vi è espressione di compassione nell'aiutare a morire - rileva ancora la Presidenza della Cei -, ma 'il Magistero della Chiesa ricorda che, quando si avvicina il termine dell'esistenza terrena, la dignità della persona umana si precisa come diritto a morire nella maggiore serenità possibile e con la dignità umana e cristiana che le è dovuta' (Samaritanus bonus, V, 2)". 

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