Mercoledì 24 Aprile 2024

Eutanasia, firmano in 500mila. Comunità cattolica sulle barricate

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Circa 500 mila firme raccolte, anche con le piazze svuotate dal caldo e dalla voglia di vacanze degli italiani. È una vittoria per i promotori del referendum per la legalizzazione dell’eutanasia, che con un mese e mezzo di anticipo sui tempi prefissati, hanno raggiunto la soglia necessaria per portare al voto un tema delicato come quello del fine vita. Ma anche fortemente divisorio, tanto che nel pieno di agosto fa salire sulle barricate la componente cattolica del Parlamento e scendere in campo il Vaticano, con Monsignor Vincenzo Paglia, il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, che parla di "eugenetica" e "pericolo che avvelena la cultura". "Noi non ci fermiamo, si va avanti", hanno risposto ieri (37 anni dopo la prima proposta di legge italiana sul fine vita) Filomena Gallo e Marco Cappato, dal Comitato promotori Eutanasia legale e all’Associazione Luca Coscioni.

A firmare ai banchetti sono stati in 430 mila, altri 70 mila hanno sfruttato la piattaforma online e un numero ancora imprecisato di consensi è stato raccolto nei Comuni. L’obiettivo ora, spiegano, "è arrivare a 750.000 entro il 30 settembre, così da mettere in sicurezza il risultato da ogni possibile errore, ritardo o difficoltà nelle operazioni di rientro dei moduli". Tecnicamente il referendum da presentare ha lo scopo di abrogare la criminalizzazione del cosiddetto "omicidio del consenziente" (articolo 579 del Codice Penale) e rimuovere gli ostacoli alla legalizzazione dell’eutanasia anche con intervento attivo da parte del medico su richiesta del paziente, come già avviene in Olanda, Belgio, Lussemburgo e Spagna.

Al risultato plaudono i Radicali, che annunciano la presenza del "segretario Iervolino ai presidi in un tour dal 24 agosto". Così come +Europa e Sinistra Italiana, "davanti a un Parlamento inerme". Che a questo punto non potrà più far finta di nulla. "È giusto che i cittadini arrivino dove non arriva la politica e questa iniziativa è utile per dare una scossa alle Camere", commentano i pentastellati Giuseppe Brescia e Mario Perantoni, presidenti della Commissione Affari costituzionali e della commissione Giustizia di Montecitorio. È nelle commissioni Giustizia e Affari sociali che si lavora infatti alla modifica dell’articolo 580 del Codice Penale. "Il prossimo 6 settembre scadrà il termine per la presentazione degli emendamenti – dice Perantoni – Entro l’anno potremo avere una importante legge per la vita delle persone".

red. pol.