Etna, le eruzioni spettacolari e il fotografo premiato dalla Nasa

Dario Giannobile, ingegnere siciliano: "Racconto la bellezza della mia terra"

L'eruzione dell'Etna (foto di Dario Giannobile)

L'eruzione dell'Etna (foto di Dario Giannobile)

Catania, 13 febbraio 2022 - Astrofotografo, amante dell’Etna e delle sue eruzioni. Il sito dell’Istituto nazionale di Astrofisica Catania posta la sua ultima impresa e la presenta così: "Spettacolare, scattata presso la nostra stazione osservativa di Serra La Nave la notte del 10 febbraio".

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L'autore è Dario Giannobile, 46 anni, ingegnere di Siracusa, pluripremiato per i suoi scatti. Si sono accorti di lui anche la Nasa e l'Osservatorio di Greenwich, che organizza il concorso di astrofotografia più blasonato al mondo.

Sicilia, la meraviglia del tempio di Segesta (Dario Giannobile)
Sicilia, la meraviglia del tempio di Segesta (Dario Giannobile)

Quella dell'altra notte è un'immagine così bella da sembrare impossibile. Risata dall'altro capo del filo: "Anche per questo scrivo sempre come sono state realizzate le foto. È un concetto fondamentale, la base del metodo scientifico. Sei nelle condizioni di rifare quello stesso scatto”. Più unico che raro sui social, lei spiega la 'ricetta'. Comunque ripetere una foto così pare difficile. "Mi trovavo lì per una stella particolare che difficilmente si vede alle nostre latitudini, compare all’orizzonte e poi scompare, la seconda più brillante dopo Sirio, si chiama Canopo. Il cielo era molto pulito, la missione era quella".

"Io, cacciatore di stelle nel cielo più buio del mondo"

Invece...

"Ero con un amico, abbiamo fotografato la stella. Poi sono iniziati gli sbuffi del vulcano, che da intermittenti sono diventati continui. A quel punto ci siamo spostati in un’altra zona. C’era tanta gente. Conoscevo già quell’angolo, gli osservatori di Serra La Nave. Abbiamo lasciato l’auto un po’ distante e siamo arrivati davanti alle tre cupole. Lì abbiamo assistito all’intero parossismo. Una fontana di lava continua, che via via si incrementava".

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Che titolo darebbe a questa splendida immagine? “Il carattere della foto è l’estrema drammaticità della scena, che mette in contrapposizione da un lato la forza della natura e dall'altro l’effetto gentile di nuvola e cielo. Giocherei su questro contrasto. L'ho scattata con una lente estrema, in grado di abbracciare metà della volta celeste". Ha conquistato l'Inaf Catania.

"Sull'Etna ho realizzato diversi scatti. Nel 2019, uno è stato scelto come fotografia astronomica del giorno dalla Nasa. L’anno scorso una fotografia della luna sopra il cratere sud è arrivata seconda nella categoria paesaggi nel concorso indetto dall’osservatorio di Greenwich". 

Non male, il più prestigioso al mondo. Che cosa rappresentava? “Era una luna a falcetto, molto vicina a Aldebaran, la stella principale del Toro. Ripresa sopra l’Etna, dove nel frattempo si erano create due nuvole lenticolari, che un'eruzione dall’altra parte stava illuminando di bagliori rossastri". Quando uno guarda le sue foto pensa: quant'è bella, la Sicilia!

“Io cerco di raccontare la mia terra. Un modo di restituire qualcosa. Puoi andare sul posto, rubare la foto. Ma un’immagine va raccontata, deve trasmettere emozioni, permettere alle persone di entrare dentro allo scatto. Il concetto su cui punto molto è quello di far capire che la bellezza della terra è un bene comune di tutti. Come il cielo che non ha confini, economici o geografici".