Venerdì 19 Aprile 2024

Ravanusa, il giallo dei controlli di 5 giorni fa. E quell'allarme del 2014 sulla rete

I carabinieri: "L'ultima verifica sul metanodotto non aveva rilevato criticità". L'azienda: controlli di routine, non toccata la rete stradale

Ravanusa (Agrigento), 13 dicembre 2021 - Esplosione a Ravanusa, tra le ultime notizie oggi c'è il giallo sui controlli. “L’ultima verifica sul metanodotto era stata fatta 5 giorni fa e non era emersa nessuna criticità”. Lo dichiara il colonnello dei carabinieri di Agrigento Vittorio Stingo. Aggiunge: “Probabilmente c’è stato un accumulo di gas causato da un frana nel sottosuolo”. Una devastazione che finora ha provocato sette vittimeDue persone, papà e figlio, sono ancora disperse. Si tratta di Giuseppe e Calogero Carmina, 88 e 59 anni. I vigili del fuoco hanno individuato l’area dove potrebbero trovarsi i due uomini e continuano a scavare senza sosta.

Il giallo

Nei giorni precedenti il tragico scoppio, i residenti di Ravanusa avrebbero percepito un forte odore di gas. Un fatto su cui gli investigatori dell’Arma stanno cercando di fare chiarezza. “Cercheremo di verificare oggettivamente con gli abitanti del posto se si tratta di una informazione falsa o attendibile”, ha detto il colonnello Stingo. E ha chiarito:  “Dovremo poi svolgere un’attività tecnica di indagine anche attraverso i consulenti che la procura individuerà, per capire se le attività di manutenzione sono state svolte con coerenza e soprattutto con la dovuta frequenza”.

“Molto probabilmente questo accumulo di gas risale a diversi giorni - ha aggiunto il colonnello - e si è creato per un cedimento in un alveo, una caverna nel sottosuolo. Il punto è che parliamo di gas metano, un gas che tende a salire verso l’alto e questo non si è verificato. Andrà capito come mai l’accumulo sia stato così grande, senza un alert o un’avvisaglia”.

Italgas in una nota chiarisce: "In relazione alle notizie diffuse in queste ore circa presunti lavori di manutenzione eseguiti sulla rete di Ravanusa nei 5 giorni precedenti l’evento, Italgas Reti afferma che – sulla base di quanto registrato nei sistemi aziendali – non vi è evidenza di lavori eseguiti sulla rete stradale, ma unicamente interventi routinari su contatori domestici e su alcune valvole stradali. Detti interventi, si sono svolti nell’abitato di Ravanusa in vie distanti dal luogo dell’evento. Gli interventi effettuati rientrano tra quelli ciclici di manutenzione programmata, sono riferiti alle verifiche di manovrabilità delle valvole di rete e non comportano interventi sulle tubazioni. Essi consistono nelle seguenti operazioni: ispezione e pulizia del pozzetto; ingrassaggio della valvola; verifica di manovrabilità della valvola".

L'allarme del 2014

Ma c'è anche dell'altro. E riguarda il passato. "Il 76% delle tratte di rete indagate deve essere sottoposto con urgenza a un intervento di risanamento": così gli amministratori giudiziari nominati dal tribunale di Palermo nel procedimento di prevenzione che interessò Italgas scrivevano nel 2014 dopo aver controllato, attraverso un pool di tecnici, la rete del metano gestita dalla società. I controlli avevano riguardato mezza Italia e anche gli impianti dell’Agrigentino. Da accertamenti a campione erano emerse gravi situazioni di rischio ad esempio ad Agrigento città. La relazione degli amministratori sarà acquista dagli investigatori che indagano sulla fuga di gas di Ravanusa.

Ma la società Italgas ha precisato che "la rete di Ravanusa non è stata oggetto di indagine e rilievi nel periodo di amministrazione giudiziaria del 2014", poi revocata a luglio 2015.