Ucraina, la circolare dell'Esercito italiano (Pdf): meno congedi e addestramento specifico

In un documento interno si dettano le nuove priorità alla luce della guerra. Rifondazione comunista: "Si preparano al conflitto, gravissimo". Lo Stato Maggiore: routine

Militari appartenenti al 3° Reggimento REOS in addestramento (Ansa)

Militari appartenenti al 3° Reggimento REOS in addestramento (Ansa)

Roma, 15 marzo 2022 - L'Esercito Italiano si muove alla luce dei fatti in Ucraina. In una circolare interna datata 9 marzo lo Stato Maggiore chiede di valutare con attenzione la concessione di congedi anticipati, invitando i reparti, "alimentati al 100%", alla prontezza operativa, ad un addestramento "orientato al warfighting" e a fare in modo che "siano raggiunti e mantenuti i massimi livelli di efficienza di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri e i sistemi d'arma dell'artiglieria". Nel documento, firmato dal generale Bruno Pisciotta e inviato ai comandi di vertice, si fa riferimento esplicito ai "noti eventi" e alle "evoluzioni sullo scacchiere internazionale". 

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La circolare è "ad esclusivo uso interno di carattere routinario", spiega lo Stato Maggiore interpellato in merito. Ma per Rifondazione Comunista-Sinistra europea, che per prima ha diffuso la notizia, è un atto "gravissimo".

"Il nostro esercito si prepara a combattere. E' la dimostrazione lampante che il nostro Paese è già parte co-belligerante nel conflitto in corso", accusano Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Gregorio Piccin, responsabile pace del Partito. 

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La circolare in Pdf 

"Il Vertice di Forza Armata adegua le priorità delle unità dell' Esercito - si legge ancora nel documento - al fine di rispondere alle esigenze dettate dai mutamenti del contesto internazionale. Trattasi dunque di precisazioni alla luce di un cambiamento che è sotto gli occhi di tutti". Sintetizzando, la circolare dà una serie di indicazioni interne in materia di "personale", "addestramento", "sistemi d'arma". Circa i congedi viene specificato che "deve essere effettuato ogni possibile sforzo affinché le capacità pregiate possano essere disponibili". Per quanto riguarda i militari in ferma prefissata, questi dovranno "alimentare prioritariamente i reparti che esprimono unità in prontezza". 

L'invito è poi ad evitare "il frazionamento delle unità" e a valutare tutte le richieste sul territorio nazionale che dovranno essere avallate "a livello centrale". Anche gli "assetti sanitari" dovranno tenere in considerazione "i prioritari impegni" con relazione alle "forze in prontezza".