Roma, 19 maggio 2025 – L'Italia è sotto attacco. Il nemico sta per irrompere in forze, l'intelligence ha avvertito i comandi, i soldati sono pronti a intervenire sul terreno in un'azione di difesa, l'artiglieria è schierata, gli assetti tecnologici a guida satellitare sono in piena attività. Tira aria di guerra (finta) in Sardegna dove è in pieno svolgimento la seconda fase della maxi esercitazione Joint Stars 2025 (JOST25), la più importante mobilitazione nazionale interforze, pianificata e condotta dal Comando operativo di vertice interforze (COVI).
Nella dinamica l'esercitazione prende spunto anche dal conflitto in Ucraina dove nel teatro operativo si mescolano tecnologia di ultima generazione e aspetti classici della guerra di trincea. L'esercito italiano si addestra così nella difesa dell’integrità territoriale, nel controllo dello spazio aereo e marittimo e nella reazione cibernetica e spaziale.

Questa è la seconda fase dell'esercitazione che nella parte iniziale, denominata ‘Deterrence’, ha impegnato i reparti in attività fianco a fianco con Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Corpo Militare della Croce Rossa, per testare procedure di intervento comuni e operare in modo sinergico in situazioni di emergenza o di crisi, legate a catastrofi naturali e attacchi cibernetici tipici dei conflitti ibridi. In questo primo capitolo è stato simulato l'attacco a un convoglio ferroviario ma è servito anche per testare le capacità di risposta nel dominio spaziale. È stato infatti simulato uno scenario nel quale una potenza ostile ha distrutto un proprio satellite obsoleto per generare detriti spaziali pericolosi per le altre reti di comunicazioni satellitari. Sono quindi entrati in azione gli specialisti del Comando delle Operazioni Spaziali (COS), che hanno effettuato manovre tempestive di un satellite nazionale al fine di evitare la collisione (simulata) con i detriti orbitali, salvaguardando le comunicazioni via satellite delle unità operative sul terreno. Missione compiuta.

Nella fase Defence viene simulato invece uno scenario di guerra, che prevede l’attivazione dell’articolo 5 del Trattato del Nord Atlantico e l'applicazione del principio di “difesa collettiva” della Nato: se un paese membro viene attaccato l'Alleanza entra in azione per difenderlo. In questo contesto ispirato alla realtà l’Esercito Italiano fornisce la Fanteria, con mezzi Freccia e Lince, la Cavalleria, che opera con le blindo armate Centauro 2 e i carri Ariete, l’Aviazione dell’Esercito con elicotteri CH-47 e A129 Mangusta, l’Artiglieria terrestre anche con il sistema missilistico a corto raggio SAMP-T, lo stesso fornito all'esercito ucraino.

Nei giorni scorsi si sono addestrate pure le forze da sbarco della Marina. Alle prime luci dell’alba hanno avviato un’operazione anfibia partendo dal bacino allagato di Nave San Marco, con l’obiettivo di raggiungere e mettere in sicurezza la costa di Capo Teulada. Per tre giorni la San Marco si è messa alla prova nelle capacità operative di sbarco, bonifica e presidio di una zona costiera ad alto rischio, per garantirne il controllo terrestre, marittimo e aereo. In azione il gruppo del 1° Firepower Control Team (FCT) della Compagnia Nuotatori paracadutisti, insieme al 1° Reggimento San Marco, reparti d'élite addestratissimi. Il blitz è stato ad alto impatto scenografico. Le unità, impiegando gommoni leggeri ad alta mobilità, hanno raggiunto la spiaggia, neutralizzando minacce simulate e liberando il corridoio d’accesso per consentire l’approdo dei mezzi GIS (Galleggianti Semoventi) e dei veicoli tattici multiruolo, fondamentali per il coordinamento del supporto aereo.
Lo scopo della Joint Stars 2025 è quindi testare la capacità di risposta a un conflitto contemporaneo, prevedendo anche la sovrapposizione di minacce ibride e convenzionali, che richiedono l’impiego di nuove tecnologie, come missili ipersonici, sciami di droni, senza trascurare l’addestramento alla guerra tradizionale, con carri armati, artiglierie e soldati in trincea, come emerso appunto dai recenti conflitti in corso.
