Mercoledì 24 Aprile 2024

Pompei, cambia la data dell'eruzione del Vesuvio. "Scoperta straordinaria"

Il ritrovamento di un'iscrizione a carboncino nella meravigliosa casa del giardino incantato documenta il giorno esatto dell'eruzione vulcanica. Il ministro Bonisoli: oggi riscriviamo la storia

L'iscrizione con la nuova data dell'eruzione del Vesuvio (Ansa)

L'iscrizione con la nuova data dell'eruzione del Vesuvio (Ansa)

Napoli, 16 ottobre 2018 - E se la data dell'eruzione del Vesuvio non fosse esatta? Da Pompei questa mattina arriva una "scoperta straordinaria", come l'ha definita lo stesso ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli. Il ritrovamento di un'iscrizione a carboncino che documenta il giorno esatto dell'eruzione del Vesuvio. Quando? Il 24 ottobre del 79 d.C, e non ad agosto come fino ad ora si pensava. La scritta è infatti datata al sedicesimo giorno prima delle calende di novembre, corrispondente al 17 ottobre, e si presume sia stata incisa una settimana prima della grande catastrofe, avvenuta il 24 ottobre. 

"Oggi stiamo riscrivendo i libri di storia - ha commentato Bonisoli in visita al cantiere -. La nuova data ci aiuta a capire come mai qui si trovavano tanti melograni - ha aggiunto il ministro -. Sappiamo che il melograno di solito non matura in estate ma più avanti". L'ipotesi di Bonisoli è che "nel Medioevo qualche amanuense possa essersi sbagliato a trascrivere la lettera di Plinio", quella dalla quale si evinceva che l'eruzione del Vesuvio fosse avvenuta il 24 agosto.

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La scoperta è avvenuta nella regio V del Parco archeologico di Pompei, all'interno della splendida casa del giardino incantato, ritrovata appena dieci giorni fa. Si tratta di un larario (il luogo dell'antica casa romana riservato al culto dei Lari) vegliato da beneauguranti serpenti, un pavone che fa capolino nel verde e fiere dorate che si battono contro un cinghiale nero. Ma non solo, anche vivaci e cinguettanti uccellini, un pozzo, una vasca colorata e il ritratto di un uomo-cane. "Una stanza senza eguali, meravigliosa ed enigmatica da studiare a fondo", ha spiegato entusiasta il direttore del Parco Archeologico Massimo Osanna. 

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