Giovedì 25 Aprile 2024

Erdogan provoca il Papa: vieni a Santa Sofia

Il Sultano invita il Pontefice all’inaugurazione della moschea. La Santa Sede, dopo il duro Angelus di Bergoglio, non commenta.

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di Nina Fabrizio

Sono sempre state schermaglie sul filo della Storia quelle tra papa Francesco e il presidente turco Erdogan. Il mancato riconoscimento del genocidio degli armeni da parte della Turchia fa da sfondo a questo rapporto di reciproca diffidenza, di ruggini che si trascinano e di feeling mai decollati che adesso si nutre di una nuova puntata: è di ieri la notizia che il Sultano ha incluso papa Francesco nella lista degli invitati all’inaugurazione venerdì di Santa Sofia, il monumento simbolo di Istanbul, ex cattedrale cattolica di rito bizantino, poi ortodossa, poi moschea Ottomana, quindi divenuta museo per volere di Ataturk e della sua visione laica, e infine, nello sconcerto mondiale, riconvertita in moschea il 10 luglio scorso da Erdogan. Francesco domenica all’Angelus in una dichiarazione a braccio, del tutto spontanea, non prevista nei testi preparati per la stampa e davanti ai fedeli riuniti in piazza San Pietro nonostante il Covid, ha condensato, lucido e triste, il suo pensiero: "Penso a Santa Sofia, sono addolorato".

Il dolore del Papa è chiaramente per l’atto di forza di Erdogan, l’aver toccato un simbolo religioso così potente, piegandolo all’islamizzazione forzata che sta imponendo al suo Paese per puro calcolo elettorale. In molti, tra i consiglieri di Francesco, avevano sconsigliato al Papa dal reagire alla manovra del Sultano, ma Bergoglio non si è trattenuto. Lo aveva fatto, non menzionando esplicitamente la questione armena, quando nel 2014 fu ricevuto con tutti gli onori da Erdogan in Turchia per uno dei suoi primi viaggi apostolici. Aveva rimandato proprio al centenario del genocidio armeno, celebrato a Roma nel 2015, la denuncia forte del massacro di cui si resero responsabili i Giovani Turchi tra il 1915 e il 1916 e su cui ancora oggi pesa il negazionismo di Ankara. Ma sulla strumentalizzazione attuale di Santa Sofia non è rimasto inerte. Il Vaticano ieri non ha commentato l’invito. L’ultima mossa di Erdogan suona proprio come una provocazione visto che l’inaugurazione di Santa Sofia, nel giorno della Preghiera, è stata studiata con dettagli efficaci e umilianti per un cattolico: sarà una tenda a sipario a coprire le icone cristiane all’interno durante le genuflessioni dei musulmani (che non venerano immagini). L’impiego di luci laser oscuranti faciliterà anche il fatto che Santa Sofia, in alcuni orari, come già molte altre moschee famose, rimarrà aperta ai turisti. Ma per i cristiani è uno schiaffo.