Giovedì 18 Aprile 2024

Eravamo 4 amici a fare la gara col saturimetro

Giorgio

Comaschi

Benvenuti al nuovo grande gioco di società: il saturimetro. Funziona così. Qualcuno si azzarda, in questo periodo di vacche magre (e purtroppo anche malate), ad invitare qualcuno a casa, magari un po’ di nascosto, quattro persone, o anche sei se c’è spazio. Con un occhio naturalmente ai vicini spioni, ma lì bisogna vedere se c’erano delle patologie pregresse, cioè vecchie liti o, dopo cena, attriti da rinfocolare. Poi, finita la cena, scatta il gioco. Uno tira fuori il saturimetro. Qualcuno ancora non sa perfettamente cos’è e lì c’è la spiega del "tennico" di turno che ne elenca le caratteristiche, facendo spesso casino fra la densità dell’ossigeno nei polmoni e le pulsazioni.

A questo punto si gioca. Tutti a turno mettono il ditino. "Tu quanto hai?". "Io 97". "Allora va bene". "Cavoli, io ho fatto solo 94". "Vince Antonio che ha 98". "Sì ma tu hai 40 pulsazioni". La Clelia impallidisce. "Allora sto male". "Ma nooo, a volte è impreciso. Riprova". "Alè, adesso non calcola più". La preoccupazione della Clelia aumenta. Qui, per statistica c’è sempre uno che dice: "E’ una boiata, non vanno". "Ma allora perchè li vendono", risponde un altro. Intanto il problema è il punteggio.

Tornei di saturimetri. Con i playoff e i playout. Le finali sono quest’estate a Ibiza. Poi c’è anche chi spara: "Il termometro? Non serve più a niente. Conta l’ossigeno nei polmoni, tu puoi avere anche 39 e se sei sopra i 90 vai bene. Sotto i 90 va al pronto soccorso". Mario che intanto, per un chissà qualche intoppo, nella terza prova ha 80, si siede e guarda nel vuoto. Qualcuno dice che bisogna telefonare subito. Poi Mario riprova, ha 93 e fa un salto dal divano e il gesto col braccio secco in basso, come Ronaldo dopo un gol. Premesso: chi fa le gare è tutta gente che sta bene e il fatto è leggermente più rassicurante. Alla fine, dopo aver detto tutti che non funziona, il giorno dopo ne vanno a comprare uno.