Giovedì 18 Aprile 2024

Miguel: "Faccio l'Erasmus a 81 anni. Sono giovane, mai arrendersi"

Da Valencia a Verona: sei mesi all'università con la borsa di studio

Miguel Castillo

Miguel Castillo

Bologna, 16 febbraio 2018 - È nato nel 1937 e da lunedì sarà lo studente Erasmus più vecchio del mondo. Miguel Castillo, ex notaio di Valencia, inizierà a Verona il suo programma di scambio tra atenei europei. "Ho quattro bypass, sono stato operato cinque anni fa per un infarto e adesso agli anziani come me dico ‘vivete, leggete e studiate: non si smette mai di imparare’". Questa per il nonno Erasmus non è la prima borsa di studio, da giovane ne vinse una per studiare Giurisprudenza all’istituto Vives di Valencia, dopo aver anche giocato nelle giovanili della blasonata squadra spagnola.

Dottor Miguel Castillo, come è nata l’idea dell’Erasmus a 80 anni?

"Sono un notaio e ho praticato per 40 anni. Da cinque anni vivevo da pensionato, ma mi mancava qualcosa. Un amico mi ha detto: ‘perché non ti iscrivi all’università?’. Ho pensato: è un’idea fantastica, così sono tornato studente".

Come è stato il nuovo impatto con l’accademia?

"Ho trovato un ambiente spettacolare: per i ragazzi sono un padre, un amico, un esperto in molte materie. Ma anche un confidente, a volte mi chiedono cosa ne penso delle ragazze che gli piacciono. Mi fanno domande sul testamento. Sono stato fortunato, ho buoni compagni e professori".

Perché ha scelto Storia e Geografia?

"Amo la Storia. Ho un’indole da investigatore e la Storia contemporanea dell’Europa mi appassiona, in particolare quella dell’Italia".

È mai stato in Italia?

"Sono stato a Verona con la mia prima moglie per seguire l’esibizione di Maria Callas all’Arena. Poi ho visitato tante altre città".

Quanto tempo starà a Verona?

"Fino alla fine di giugno anche se sto valutando di allungare il periodo per seguire le rappresentazioni musicali all’Arena. Anche la mia seconda moglie mi seguirà, ma non staremo nello studentato perché lei non vuole".

Cosa hanno detto le sue figlie e i suoi sei nipoti?

"Alcuni che sono pazzo, altri che sono un genio. Le mie tre figlie mi hanno appoggiato completamente".

I professori le regalano voti alti per darle una mano?

"Sì, capita, ma io li rifiuto. Non ho bisogno del massimo dei voti per forza".

Fa copiare i compagni di classe durante gli esami?

"Certo, se hanno bisogno io ci sono".

Che rapporto ha con i giovani?

"Per loro sono un padre. Anche nei cortei e nelle manifestazioni politiche andiamo insieme per strada. Sono molto integrato con la gioventù di oggi: al contrario di chi critica i ragazzi perché sono persi, io li vedo in grande forma".

Con che tesi si vuole laureare?

"La Storia del notariato valenciano".

I compagni, quindi, non la prendono in giro per la sua età?

"No, assolutamente. Andiamo in discoteca insieme, poi mi accompagnano loro a casa perché mi vedono stanco".

Che rapporto ha con Internet e le nuove tecnologie?

"Sono negato, per fortuna mi aiutano mia moglie e le mie figlie. Ho sempre avuto paura degli strumenti tecnologici, sono più per il piccione viaggiatore. Amo il contatto diretto con le persone".

Quante ore studia al giorno?

"Durante i corsi tre ore, se c’è un esame anche otto".

Che cosa le ha insegnato il dramma dell’infarto?

"Che devi vivere, non avere paura, non abbandonarti. Un cardiologo spagnolo mi dice sempre: chi ha un’attività a 80 anni vive di più di chi non fa niente".

Ha paura della morte?

"Non ci penso, mi piace godermi i piaceri della vita. Credo in Dio, ma non sono praticante. Sono molto legato a un cardinale spagnolo che è amico intimo di Papa Francesco: gli ho chiesto un’udienza di Erasmus spagnoli in Italia, ma mi ha detto che sarà difficile".

Quali sono le sue passioni?

"La musica e il calcio. Ho visto il Verona penultimo in Serie A, se potessi lo aiuterei volentieri".