Epatite acuta bambini, Bassetti: "Sono senza anticorpi. Lockdown ha indebolito le difese"

L’infettivologo: "L’isolamento ha fatto danni". L'intervista

L'infettivologo Matteo Bassetti (foto Imagoeconomica)

L'infettivologo Matteo Bassetti (foto Imagoeconomica)

Professore, qual è la reale situazione in Italia sulle epatiti acute pediatriche?

"I numeri non sono allarmanti, le epatiti di origini sconosciuta anche gravi ci sono sempre state e ci saranno sempre. E la diffusione è sempre stata mondiale, ma nella stragrande maggioranza dei casi le patologie si autolimitano. Non terrorizziamo la gente: oggi la soluzione per le famiglie è tornare a fare vivere i bambini non isolati dal mondo".

Quindi lockdown e riduzione dei contatti sociali possono avere influito con la diffusione di questa patologia?

"Certo, lo scafandro non aiuta. Il virus (gli esperti inglesi parlano di Adenovirus, ndr ) potrebbe avere colpito questi bimbi in una fase successiva, perché ha trovato un sistema immunitario non in grado di difenderli. Esiste anche l’ipotesi che siano pazienti predisposti".

Che conseguenze può generare a livello di salute pubblica, nel futuro prossimo, il non essere stati a contatto per due anni con patogeni?

"Continuare a vivere con le restrizioni pone dei vantaggi, ma anche molti svantaggi. Se dopo 3 anni di mascherina e senza aver fatto il vaccino prendiamo l’influenza, è possibile che ci siano complicanze maggiori. Il sistema immunitario è disabituato a riconoscere il virus. Nei bimbi le conseguenze sono peggiori, perché il sistema è vergine".

Perché la gente fa fatica a tornare alla vita pre Covid, lasciando che i bimbi entrino in contatto con virus e batteri per allenare il sistema immunitario?

"Dobbiamo uscire dalla visione di fare vivere i bimbi lontano dalla comunità: scuola e asili sono una palestra per il sistema immunitario. Se i bimbi si fanno sette raffreddori o influenze all’anno, significa che diventano più forti l’anno dopo. La maggioranza dei virus che circolano ci consente di fare un vaccino naturale. Se non vai a scuola, usi sempre la mascherina, fai il lockdown hai il vantaggio di non prendere il Covid, ma non fai fare ginnastica al sistema immunitario. È come quando ingesso una gamba: proteggo una parte dell’osso, ma il muscolo si atrofizza. Così succede col sistema immunitario, che non è sensibilizzato a lottare coi virus, non fa anticorpi. Questo concetto va spiegato alla gente".

In Inghilterra, però, c’è preoccupazione per l’aumento dei casi rispetto al passato: 114 pazienti con 10 trapianti di fegato.

"Sono abbastanza alti: non sono numeri abituali. Dobbiamo chiederci: c’è un’incidenza maggiore rispetto all’Italia o li hanno intercettati prima? Noi forse non abbiamo visto i casi non facendo esami ai bambini: l’epatite se non porta all’ittero, può essere invisibile senza esami del sangue. Potrebbero esserci molti asintomatici".

La commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, dice che la «situazione è preoccupante, con 40 casi segnalati». Ha senso spaventare la popolazione?

"Su 350 milioni di abitanti, con 70 milioni d bambini, 40 casi non mi pare una situazione preoccupante. Con ciò non dico che non si debba fare un’indagine epidemiologica. Facciamo squadra, non terrorismo: non comportiamoci come la Cina con il Covid, ma comunichiamo bene all’opinione pubblica".

L’Oms lancia l’allarme sul boom di morbillo nel mondo.

"La pandemia ha portato una minore propensione alla vaccinazione, in Italia quest’anno c’è stato un -2% di immunizzazioni contro il morbillo. Il Covid fa perdere attenzioni su molte malattie prevenibili col vaccino. In più le fake news sugli antidoti hanno allontanato le persone dalla protezione. Torniamo a occuparci di tutte le patologie, non solo del coronavirus".