Giovedì 18 Aprile 2024

Torna la luce in Emilia-Romagna. Mani e piedi nel fango per riattivare le utenze. "Ora la fase più dura"

Circa 50.000 case erano rimaste senza corrente, adesso sono 1.000. Il tecnico: "Morfologia del territorio cambiata, strutture da ripensare"

Forlì, 24 maggio 2023 – “All’inizio dell’emergenza abbiamo avuto oltre 50mila clienti senza corrente tra i territori di Forlì, Cesena, Ravenna e Bologna. Il 18 maggio erano 27mila, oggi poco più di 1.000". Christian D’Adamo, responsabile per E-Distribuzione in Emilia-Romagna, ha una missione importante: riportare l’energia elettrica nelle case dei propri clienti. Al terzo piano della sede Enel di Bologna il Centro di controllo lavora senza sosta notte e giorno. "Qui abbiamo una panoramica che ci permette di capire in quali impianti i flussi di corrente sono interrotti e di conseguenza intervenire da remoto deviando su percorsi alternativi". Ma entriamo nel dettaglio per capire in che modo la società ha gestito questi giorni d’emergenza e come, ad oggi, stia gradualmente riportando la luce nelle case.

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"Non ci siamo fatti trovare impreparati, perché abbiamo dei protocolli da seguire proprio per far fronte alle emergenze – spiega D’Adamo –, ovvero un piano ben preciso suddiviso in tre fasi: prevenzione, operazioni d’emergenza e ricostruzione". Nella fase di prevenzione è stata fondamentale l’analisi dei bollettini meteo. Questo ha consentito sin dal 13 maggio di allertare tutte le strutture dislocate sul territorio e inviare (preventivamente) i primi gruppi elettrogeni nelle zone più a rischio. Dal 15 maggio, invece, sono state sospese le attività differibili, rinforzando la presenza del personale di E-Distribuzione sul territorio. "Poi – ricorda D’Adamo – siamo tragicamente entrati nella fase di emergenza dove abbiamo subito verificato i danni a impianti e apparecchiature e messo in funzione i gruppi elettrogeni. Ma non solo, con gli elicotteri abbiamo trasportato altri gruppi elettrogeni nei paesi isolati e, soprattutto, mobilitato le nostre task force". Con task force D’Adamo fa riferimento alle unità territoriali autonome coordinate da un unico responsabile che, dislocate su tutto il territorio regionale, si occupano in autonomia delle riparazioni sotto stretto coordinamento con l’area centrale.

A capo dell’unità territoriale di Ravenna e provincia c’è Cristiano D’Orinzi, da giorni con mani e piedi nel fango per ripristinare la corrente casa dopo casa: "Gli interventi si stanno concentrando nel ripulire gli impianti dal fango e verificare le condizioni di sicurezza per permettere agli operai di intervenire. Oggi stiamo sostituendo i contatori danneggiati nelle abitazioni, purtroppo non riusciamo a intervenire ovunque perché in alcuni casi sono presenti ancora allagamenti". Infine, la fase in atto, quella di ricostruzione. È la fase più delicata poiché in un ambiente morfologicamente cambiato sarà necessario progettare nuove infrastrutture pronte ad adattarsi al meglio alla nuova conformazione del terreno. E su questo Christian D’Adamo è intransigente: "Dobbiamo trovare delle nuove modalità di intervento sul campo per realizzare elettrodotti, strade, linee elettriche in sinergia con tutti i gestori della regione". Poi aggiunge: "Possiamo, intanto, rassicurare la popolazione perché abbiamo già rialimentato quasi tutte le utenze e altre saranno riattivate nei prossimi giorni".