Giovedì 18 Aprile 2024

Leggi razziali, Emanuele Filiberto di Savoia chiede perdono alla comunità ebraica

Il principe in una lettera: "Condanno le leggi razziali del 1938, di cui ancora oggi sento tutto il peso sulle mie spalle e con me tutta la Real Casa di Savoia"

Il principe Emanuele Filiberto di Savoia (Ansa)

Il principe Emanuele Filiberto di Savoia (Ansa)

Roma, 22 gennaio 2021 - Emanuele Filiberto di Savoia ha chiesto "perdono" alla comunità ebraica italiana per le leggi razziali fasciste, che il nonno Vittorio Emanuele III firmò nel 1938. Lo ha reso noto in una intervista a Cesara Buonamici nello speciale TG5 in onda domani in seconda serata su Canale 5.

Emanuele Filiberto ha raccontato della lettera scritta alla comunità ebraica, nella quale dice anche: "Condanno le leggi razziali del 1938, di cui ancora oggi sento tutto il peso sulle mie spalle e con me tutta la Real Casa di Savoia e dichiaro solennemente che non ci riconosciamo in ciò che fece Vittorio Emanuele III: una firma sofferta, dalla quale ci dissociamo fermamente, un documento inaccettabile, un'ombra indelebile per la mia famiglia, una ferita ancora aperta per l'Italia intera". 

Amedeo di Savoia: Io lo feci 10 anni fa  

"Mi sembrava una cosa naturale. Io lo feci già 10 anni fa, chiesi perdono per quella che poteva essere la mia parte di responsabilità. Con la lettera del principe Emanuele Filiberto, adesso la famiglia e al completo", ha commentato Amedeo di Savoia-Aosta. "Reazioni? Su questo argomento c'è chi la pensa in un modo e chi in un altro. Finché dura la libertà, siamo contenti", ha aggiunto.  

Augias: tradivo ma apprezzabile

"Gesto tardivo ma apprezzabile" sono state le poche ma essenziali parole il giornalista e scrittore Corrado Augias.