Martedì 16 Aprile 2024

Emanuela Orlandi, il fratello: "Ho ancora dei messaggi scottanti"

Intervista a Pietro Orlandi. "Voglio mostrarli, riportano gli scambi di due persone vicine al Papa su mia sorella"

Roma, 10 gennaio 2023 - "Io e la mia famiglia non ne sapevamo assolutamente nulla, lo abbiamo appreso dagli organi di informazione, naturalmente siamo contenti". È sorpreso Pietro Orlandi, alla notizia trapelata nel tardo pomeriggio. A quasi 40 anni dalla scomparsa di Emanuela, il Vaticano avvierà nuove indagini sulla sorte di sua sorella, come lui dice da tempo "pur sempre formalmente una cittadina vaticana". La magistratura vaticana in primo luogo analizzerà gli atti e i documenti relativi alle vecchie indagini. Il procedimento della Procura di Roma sulle sparizioni di Orlandi e di Mirella Gregori, anche quest’ultima del 1983, venne archiviato nell’ottobre del 2015 su richieste dall’allora procuratore capo Giuseppe Pignatone, ora presidente del Tribunale vaticano.

Emanuela Orlandi e il giallo delle chat, il fratello: "Prove schiaccianti sul Vaticano"

Alcune immagini di Emanuela Orlandi, in piazza del Campidoglio
Alcune immagini di Emanuela Orlandi, in piazza del Campidoglio

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Pietro, proprio quest’anno saranno 40 anni che sua sorella è scomparsa nel giugno dell’83. Il 14 gennaio prossimo avrebbe compiuto 55 anni. Si potrà arrivare veramente alla luce in fondo a questo tunnel? "La verità c’è, sta da qualche parte e molte persone la conoscono. Vorrei andarci un po’ con i piedi di piombo perché tante volte sono stato illuso e poi disilluso. Però è un fatto rilevante che sia proprio il promotore di giustizia vaticano, Alessandro Diddi ad aver riaperto le indagini. Tante volte in passato l’ho criticato anche con forza proprio perché mi sentivo inascoltato, si rifiutava di convocarmi nonostante le mie insistenze. Adesso prendo questa iniziativa come una cosa positiva".

Da dove ripartire? "Hanno detto che vorrebbero ricominciare daccapo, io naturalmente sono disponibile, vorrei essere ascoltato quanto prima per i tanti elementi che sono emersi negli anni più recenti, elementi che abbiamo trovato con l’avvocato Laura Sgrò".

Ad esempio? "Ci sono messaggi Whatsapp del 2014 fra due persone molto vicine a papa Francesco, messaggi che parlano di documenti di Emanuela, di cose di Emanuela, li voglio mostrare".

Lei ha ricevuto qualche convocazione? "Per ora no ma sono appunto queste le cose che avrei voluto dire e che vorrei dire se mi daranno la possibilità di metterle a verbale".

Ma che cosa potrebbe avere influito su questa svolta? "Sicuramente ha influito la possibilità di una collaborazione tra lo stato italiano e lo stato vaticano visto che appena prima di Natale è stata fatta una proposta da più forze politiche per aprire una inchiesta parlamentare bicamerale”.

E che altro? "La serie di Netflix Vatican girl ha fatto conoscere la storia di Emanuela in tutto il mondo. Ho ricevuto telefonate da tanti Paesi. Tutti si chiedono se possa esserci un coinvolgimento del Vaticano di allora. È diventato un caso internazionale".