Ema: "Primi studi sul mix di vaccini rassicuranti. Ma necessarie altre evidenze"

L'Agenzia europea del farmaco fa il punto sui casi di trombosi correlati ad Astrazeneca e J&J e sull'eventuale terza dose

Boccette di vaccini

Boccette di vaccini

Roma, 28 maggio 2021 - Nella lotta contro il Covid novità importanti sul fronte vaccini arrivano dall’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, che oggi ha dato l'ok alle somministrazioni ai ragazzi tra i 12-15 anni. In particolare sulla possibilità di mixare i sieri tra prima e seconda dose. I primi studi, sostiene l'agenzia, non mostrano pericoli per la sicurezza e l'efficazia della protezione, ma servono altre ricerche. Al momento, inoltre, non sembra necessaria l'inoculazione di una terza dose, ma si resta comunque all'erta per la questione varianti. Georgy Genov, capo della farmacovigilanza dell'Ema, ha poi fatto il punto sulla correlazione tra casi di trombosi e i vaccini Astrazeneca e J&J. 

Mix vaccini 

Primi studi clinici in Spagna e in Regno Unito sull’opportunità di mischiare i sieri tra prima e seconda dose, in particolare sul mix tra AstraZeneca e vaccini mRna. "Dai primi dati vediamo non ci sono grosse preoccupazioni da un punto di vista della sicurezza e dell'efficacia", afferma Marco Cavaleri dell’Ema. Ma sono necessari altri studi e ulteriori dati "per essere sicuri che questo approccio sia buono come sembra".

Terza dose non necessaria

L’Agenzia europea del farmaco, si è pronunciata oggi sull’eventualità di una terza dose. "I dati preliminari sulla durata dell’immunità, che potrebbe arrivare a un anno o anche di più, non mostrano attualmente, la necessità di una terza dose, ma servono ulteriori evidenze". Si legge così nel tweet dell’Ema. Al momento quindi non viene prevista la somministrazione di un’ulteriore dose, ma l’agenzia comunica di essere "in contatto con i principali produttori di vaccini anti-Covid per affrontare la questione delle varianti" e "valutare la migliore strategia per un'eventuale terza dose".

Astrazeneca e casi di trombosi

"A ieri sono stati registrati 316 casi di trombosi su 36 milioni di vaccinati con AstraZeneca". Lo ha reso noto Georgy Genov, capo della farmacovigilanza dell'Ema, facendo il punto sulla correlazione tra i sieri a vettore virale (Vaxzevira di AstraZeneca e Janssen di Johnson&Johnson) e il verificarsi di casi di trombosi, che tanto hanno spaventato soprattutto all’inizio della campagna di immunizzazione e hanno portato a varie sospensioni delle inoculazioni. Per quanto riguarda il vaccino monodose J&J, che oggi è stato approvato anche in Gran Bretagna, è stato "registrato un caso di trombosi su 2,1 milioni di vaccinati", spiega Genov. "Ma quello che è importante notare è che la frequenza di questi rari eventi avversi non è cambiata. È approssimativamente di un caso su 100mila", ha aggiunto Genov. Il responsabile della farmacoviglianza dell’Ema ha poi sottolineato che "il tasso di letalità è sceso". E sono la consapevolezza delle persone vaccinate e la capacità dei medici nel trattare questi casi che sono state fondamentali "a ridurre questi sfortunati esiti".