"Monti impervi, boschi fitti e canaloni. Trovare quell’elicottero è un’impresa"

Frassinoro, il presidente del parco in cui si concentrano le ricerche. "Nessuno ha sentito rumori dal cielo"

Corrado Levorin, 33 anni, era ai comandi dell’elicottero Agusta Koala

Corrado Levorin, 33 anni, era ai comandi dell’elicottero Agusta Koala

Pievepelago, 11 giugno 2022 - «La morfologia del territorio dove da giovedì sono in corso le ricerche dell’elicottero decollato da Lucca e scomparso probabilmente nella zona del crinale che unisce l’Emilia e la Toscana, non aiuta le squadre di soccorso formate da elicotteri, droni e uomini". Giovanni Battista Pasini, presidente dell’Ente Parchi Emilia Centrale, del quale fa parte il Parco regionale del Frignano, un’area naturale protetta con una superficie di 15mila ettari di cui 9mila sopra i mille metri sul livello del mare, a ridosso del crinale, che comprende la zona dove sono concentrate le ricerche del velivolo scomparso con le sette persone a bordo, chiarisce: "È la zona più alta di quell’area di Appennino modenese, molto ampia e impervia, con montagne che salgono a 1500-1600 metri, pendii scoscesi attraversati da corsi d’acqua, canaloni molto incisi, profondi. É scarsamente abitata e attraversata da poche strade, da pochi sentieri e piste forestali".

Quindi le difficoltà non mancano ai soccorritori?

"Quel territorio è difficile da perlustrare visivamente, perché coperto da bosco ad alto fusto molto fitto. Se l’elicottero che si sta cercando è nascosto dalle fronde degli alberi diventa difficile scorgerlo".

È molto ampia la parte del parco interessata dalle ricerche?

"Il parco copre l’intera zona nella quale si sta cercando l’elicottero, che va da San Pellegrino in Alpe a Piandelagotti di Frassinoro e a Sant’Anna Pelago, la parte più caratteristica dal punto di vista paesaggistico, ma anche la più impervia. É difficile stabilirne l’estensione da prendere in considerazione nelle ricerche, perché ogni cella telefonica copre tre chilometri di raggio, che in montagna possono corrispondere a un chilometro o a 5 o 6 chilometri. Una volta c’erano molte radure lassù, molti prati a pascolo, mentre ora quei pendii sono quasi interamente coperti da faggeti e da qualche abetaia. La vegetazione copre il versante nord emiliano e quello sud-ovest toscano, difficile da raggiungere".

Quindi è necessario l’impiego di molti uomini?

"Ammesso che la perlustrazione con gli elicotteri e con i droni non dia risultati, è necessario percorrere la zona a piedi. Vista l’incertezza sul volo e l’area molto vasta dove potrebbe essere caduto il velivolo, è necessario continuare le ricerche mettendo a disposizione, in modo coordinato, molti volontari".

P artecipate anche voi del Parco alle ricerche?

"Sì, da giovedì sera ci sono anche le nostre guardie parco che conoscono bene il territorio e sono attrezzate anche con videocamera termica. Inoltre partecipano anche i cacciatori, conoscitori di quel territorio. Si sono resi prontamente disponibili".

Questa è anche la stagione della raccolta dei funghi, che di solito richiama cercatori su queste montagne.

"Sì, giovedì mattina c’erano molte persone nei boschi, poi verso le 10.30 c’è stato uno scroscio di acqua e si sono allontanate. Non abbiamo avuto segnalazioni da parte di nessuno che abbia sentito il rumore di un elicottero. E questo potrebbe far pensare che la zona in cui è caduto sia più ampia".