Elicottero disperso con 7 persone L’ultima traccia sull’Appennino

Modena, le ricerche (sospese nella notte) tra Pievepelago e Pavullo. L’area ieri è stata colpita da un violento temporale

di Valentina Reggiani

PAVULLO (Modena)

È sparito nel nulla, forse ’inghiottito’ dalla montagna. Potrebbe essere precipitato al suolo, dopo aver tentato un atterraggio di emergenza a causa del maltempo. Tutti ‘se’ rimasti fino a tarda sera senza una risposta. È calato il mistero ieri sulla scomparsa di un elicottero con a bordo sette persone, sei imprenditori turchi e libanesi e un pilota italiano che si chiama Corrado Levorin, padovano di 33 anni che aveva preso la licenza di volo alla scuola nazionale di elicotteri di Lugo di Romagna ("l’Istituto Guido Baracca"). La scomparsa dell’elicottero, a quanto pare, è avvenuta in mattinata.

Zone impervie, disabitate, boschi e scarpate. È In quei punti dell’Appennino tosco emiliano che si sono concentrate le ricerche per ritrovare il velivolo sparito nel nulla: ricerche poi sospese a tarda notte e riprenderanno oggi all’alba. L’elicottero è stato ‘inghiottito’ misteriosamente mentre era diretto a Treviso, dopo la partenza avvenuta intorno alle 9.30 dall’aeroporto di Tassignano, nei pressi di Lucca. Fino a ieri sera non vi era alcuna traccia dell’eventuale carcassa dell’elicottero ma, soprattutto, delle persone a bordo. Si tratterebbe di quattro cittadini turchi e due libanesi, imprenditori del settore cartario. Il gruppo di stranieri, in base alle prime informazioni, era diretto a Treviso per visionare dei macchinari. In giornata sarebbero poi dovuti rientrare a Lucca, ma le tracce dell’elicottero si sono fermate, ieri mattina, proprio sull’Appennino modenese, nella zona di Pievepelago, dove è stata rintracciata l’ultima cella agganciata dal cellulare del pilota. Tra le montagne modenesi, inoltre, l’elicottero sarebbe sparito dai radar, forse sorvolando Pavullo nel Frignano, area in cui si sono spostate, in un secondo momento, le ricerche, proseguite senza sosta alla luce delle torce.

"A noi la comunicazione è arrivata nel primo pomeriggio, quando è stata ampliata l’area di ricerca – ha spiegato ieri Rita Nicolini, direttore dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile della Regione Emilia-Romagna –. Forze dell’ordine, vigili del fuoco e volontari sono subito entrati in azione. Abbiamo continuato con le lampade, via terra, e gli elicotteri hanno sorvolato le aree interessate tutta la notte: infatti – ha sottolineato Nicolini – sono stati attivati i voli notturni ma le ricerche nelle zone boschive sono complesse. Non è semplice individuare la zona esatta: ci muoviamo sulla base delle segnalazioni delle forze dell’ordine".

Alla notizia della misteriosa scomparsa dell’elicottero sono scattate le ricerche coordinate come da ‘protocollo’ dalla prefettura e della protezione civile regionale e condotte con l’ausilio di elicotteri di vigili del fuoco, soccorso alpino, 118, guardia di finanza, aeronautica militare e di volontari della protezione civile insieme ai colleghi di Lucca. Sicuramente sarà da capire cosa potrebbe aver fatto precipitare il velivolo: non si esclude che l’elicottero possa essere stato sorpreso dal maltempo – c’è chi in zona ha parlato di un violento temporale sul crinale – e abbia avuto problemi e che sia stato per questo costretto ad un atterraggio d’emergenza. In mattinata sempre da Tassignano, era partito anche un altro elicottero diretto ad Albenga e giunto regolarmente nella cittadina ligure, ma le prime voci lo indicavano come disperso.

Il velivolo scomparso è un apparecchio di fabbricazione inglese appartenente alla Avio Srl di Vicenza, che aveva fatto un primo scalo nella mattinata all’aeroporto di Tassignano dove i passeggeri turchi e libanesi erano saliti per raggiungere Treviso. L’elicottero era atteso appunto a Castelminio di Resana, come confermato da fonti della Roto Cart, azienda specializzata nella produzione di carta per usi domestici, perché il velivolo da tre giorni faceva la spola tra Lucca e il Trevigiano per portare alcuni buyer in azienda. Giuliano Gelain della Roto Cart ieri ha dichiarato all’Ansa: "Sono convinto che non si sia schiantato altrimenti, secondo i tecnici, sarebbe partito un segnale di allarme, che noi non abbiamo mai ricevuto". La zona passata al setaccio è stata quella del crinale tra San Pellegrino in Alpe, Pievepelago, Piandelagotti dove pare che ieri si fosse abbattuta una tempesta di vento, pioggia, grandine e un temporale con tuoni e fulmini.