Roma, 6 ottobre 2021 - A sette mesi dalla vaccinazione non si registra una riduzione dell'efficacia dei vaccini Covid a mRna nella popolazione generale. È il risultato di un maxi-studio a cura dell'Istituto superiore di Sanità e del Ministero della Salute, che ha esaminato i dati di più di 29 milioni di persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino a mRna. Chi ha ricevuto la seconda dose dei sieri Pfizer e Moderna ormai qualche mese fa può stare tranquillo: la protezione contro il contagio rimane dell'89% ed è ancora più alta quella contro l'ospedalizzazione, al 96%, e la morte (99%).
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Si osserva invece una lieve diminuzione nella protezione dall'infezione (sintomatica o asintomatica) in alcuni gruppi specifici come negli immuno-compromessi, over 80, ospiti delle Rsa e pazienti con patologie. In particolare "nelle persone immunocompromesse si osserva una riduzione dell'effetto protettivo verso l'infezione a partire da 28 giorni dopo la seconda dose". Non a caso i pazienti immunodepressi sono i primi a ricevere la terza dose, che, come approvato dall'Ema negli scorsi giorni, viene somministrata dopo 28 giorni dalla seconda.
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Nelle "persone con comorbidità - invece - si osserva una riduzione della protezione dall'infezione, dal 75% di riduzione del rischio dopo 28 giorni dalla seconda dose al 52% dopo circa 7 mesi". Infine "diminuisce leggermente, pur rimanendo sopra l'80%, l' efficacia contro l'infezione nelle persone sopra gli 80 anni e nei residenti delle Rsa".