Giovedì 25 Aprile 2024

Ecco perché l’Europa attacca l’Italia

Sofia

Ventura

Dopo il ministro francese Darmanin, che una settimana fa ha tacciato Meloni di demagogia e inconcludenza sull’immigrazione, due giorni fa Séjourné, la presidente del partito di Macron, ha rincarato la dose sul tema. E come il ministro ha proposto il parallelo con la destra di Le Pen. Contemporaneamente, la vice-primo ministro del governo socialista spagnolo di Sanchez, Yolanda Dìaz, ha criticato le politiche del lavoro meloniane. Anche lei ha evocato paralleli, in questo caso con la destra di Vox. Ormai ci si muove in vista delle elezioni europee del 2024 e sia per i liberali francesi sia per la sinistra spagnola lo spauracchio Meloni serve a delegittimare la propria destra radicale. Ma c’è dell’altro. Meloni è realmente temuta per il suo progetto di attrarre a sé, e quindi verso i Conservatori europei che presiede (piuttosto spostati a destra), il popolarismo europeo, spaccando l’alleanza con socialisti e liberali. La posta è alta e le posizioni della nostra premier preoccupano. Meloni ha sì sposato la linea pro-Ucraìna, ma più in chiave Atlantica che non euro-Atlantica, per contribuire a una maggiore coesione tra Paesi europei. Al tempo stesso, non ha rinnegato il filo-Putin Orban e continua a lavorare per consolidare i rapporti con le forze populiste dell’Est. Ciò significa che si sta ormai entrando in una partita che ha come posta la natura dell’Unione. Socialisti, popolari, liberali, che hanno fatto l’Europa, lo sanno. Tuttavia, più che andare all’attacco con provocazioni che rischiano di lasciare indifferenti le opinioni pubbliche europee, meglio farebbero a proporre nuove risposte ai problemi di questa fase storica, coerenti con i loro valori, nati sulle macerie delle Seconda Guerra mondiale. Meglio farebbero, cioè, a indicare orizzonti più ampi che non le vicende politiche interne ai singoli Paesi, se vogliono rimanere protagonisti, con le loro visioni, dell’Europa di domani.