di Giulia Prosperetti Era da poco passata la mezzanotte quando, esattamente due anni fa, l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, dava la notizia di un 38enne positivo al Covid-19 ricoverato all’ospedale di Codogno (Lodi). Il ‘paziente 1’ Mattia Maestri, manager d’azienda, entrato in terapia intensiva il 20 febbraio 2020, è stato il primo caso acclarato di Covid-19 in Europa. La pandemia innescata dal virus che si pensava confinato in Cina, ha portato con sé una catastrofe economica il cui costo sull’economia globale per il Fondo monetario internazionale raggiungerà i 12.500 miliardi di dollari nel 2024. Nel nostro Paese l’emergenza sanitaria ha avuto un impatto devastante sui consumi sui quali hanno inciso i lockdown e le restrizioni che hanno interessato il nostro Paese tra il 2020 e i primi sei mesi del 2021 ma anche la riduzione dei redditi da lavoro, l’inflazione e l’incertezza. Nonostante il recupero registrato durante il 2021, dall’inizio dell’emergenza sanitaria ad oggi la crisi innescata dal Covid ha cancellato – stando alle stime di Confesercenti – quasi 4mila euro di spesa a famiglia. Il dato è la somma della riduzione dei consumi rispetto al livello pre-crisi registrata in media da ogni famiglia nel 2020 (-2.653 euro) e nel 2021 (-1.298 euro), per un totale di -3.951 euro. "Dai consumi interni dipende circa il 60% del nostro Pil. È come se – spiega Patrizia De Luise, presidente nazionale Confesercenti – le famiglie italiane avessero perso due-tre mesi di entrate". L’arretramento peggiore si registra in Toscana, con una perdita reale di 9.119 euro di spesa per nucleo familiare seguita da Molise (-5.903 euro a famiglia), Piemonte (-5.724 euro) e Lombardia (-4.969 euro. Meglio Emilia-Romagna (-3.776 euro), Marche (-3.413 euro), Umbria (-3.338 euro), mentre tra le Regioni meno colpite figurano Lazio (-1.568 euro a famiglia), Abruzzo (-1.402 euro) e Sicilia ...
© Riproduzione riservata