La fortuna bacia a Bologna. Nel capoluogo emiliano, infatti, è stato venduto il biglietto della Lotteria Italia che ha vinto il primo premio da 5 milioni di euro. Il secondo e il quarto premio sono andati a biglietti venduti a Roma, il terzo a un tagliando acquistato a Fonte Nuova (provincia di Roma) mentre il quinto premio è stato vinto da un biglietto venduto a Parma. Il Lazio si conferma la regione in cui è stato venduto il maggior numero di biglietti (1,1 milioni, il 18% del totale). Tre premi sui cinque di prima categoria sono finiti nella Capitale, in un’edizione della Lotteria che ha retto l’urto della crisi energetica e dei venti di guerra. A rivaleggiare con la Capitale, l’Emilia Romagna con due biglietti milionari venduti a Parma e Bologna.
Quest’anno, sono stati venduti 6 milioni di biglietti, con un incasso di 30 milioni e una differenza in negativo rispetto al 2021 (6,4 milioni di biglietti) contenuta al 5% e certo non paragonabile al calo di altre tradizionali spese di Natale. Addirittura inferiore a quello che è da considerare il ‘padre’ di tutti i riti delle festività: il ’cenone’ calato, secondo Coldiretti, del 6% rispetto al 2021 e attestato su una spesa tra 50 e 100 euro per un italiano su tre. Un altro simbolo della tradizione, il panettone, hanno stimato alcune grandi aziende dolciarie, ha dovuto fare i conti con un calo di incassi fino al 15%. D’altra parte, gli impetuosi venti all’insegna della spending review hanno soffiato forte sull’altra grande tradizione delle feste: i regali. Uno studio di Confesercenti con Swg ha indicato come il 60% degli italiani, in tema di spese, abbia inquadrato le festività in negativo rispetto al 2021, mentre il 50% degli intervistati aveva preannunciato il taglio drastico dei regali e il 25% progettava di ridurre oltre il 30% di spesa. A fronte della tirata di cinghia generale, il sogno di vincere un premio milionario ha tenuto.
p. f.