Eccidi nazisti: ipotecati i terreni tedeschi

Dopo la condanna per la strage del ’43 a Roccaraso, i giudici hanno bloccato beni per un valore di 1,7 milioni. È la prima volta

Sant'Anna di Stazzema

Sant'Anna di Stazzema

Roccaraso (L’Aquila), 13 novembre 2019 - Ipotecati i beni della Germania sul territorio italiano a titolo di risarcimento dei danni morali e materiali, compiuti nel novembre del ’43 dai soldati tedeschi nella frazione Pietransieri, comune di Roccaraso, in provincia dell’Aquila, dove furono uccise 128 civili inermi. È la prima volta che viene iscritta una misura di garanzia in dipendenza di crimini di guerra contro la Germania. Il giudice presso il tribunale di Sulmona, Giovanna Bilò, ha emesso il provvedimento di condanna sulla base del quale è stata iscritta l’ipoteca su svariati ettari di terreno che si trovano attorno al lago di Como, nei comuni di Menaggio e Plesio, per un valore di un milione e 700 mila euro, sufficiente a coprire il credito vantato dal comune montano della località sciistica abruzzese. 

Altri provvedimenti analoghi sono stati avviati per il risarcimento dei parenti delle vittime degli eccidi di Massignano, Pozza, Castignano e San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. Il decreto è scattato sulla base della decisione del Tribunale di Sulmona del 2 novembre 2017, divenuta definitiva. "Per i familiari delle vittime, il cui credito ammonta a circa 13 milioni – afferma l’avvocato Lucio Olivieri che, con il figlio Andrea e i collaboratori Monica Oddis, Claudia Di Padova e Samanta Le Donne, da anni conducono una battaglia per vedere riconosciuti e risarciti i crimini di guerra compiuti dai soldati tedeschi del Terzo Reich – stiamo predisponendo gli atti di esecuzione forzata su singole proprietà della Germania a Roma e al Ministero delle Finanze". 

I tribunali di Ascoli, Fermo, Roccaraso, Pesaro, finora hanno condannato la Germania a risarcire i familiari delle vittime e dei deportati della Seconda Guerra Mondiale, per un totale di 40 milioni di euro. Vale la pena ricordare che in Italia soltanto i soldati deportati sono stati oltre 600mila e ci sono almeno 3-4 milioni di familiari che attendono un risarcimento dalla Germania, da 75 anni. Sotto il profilo morale, i legali hanno avuto piena soddisfazione, ma ora hanno iniziato a lavorare per arrivare alla liquidazione dei risarcimenti: la Germania, pur non negando la sua responsabilità, si rifiuta di pagare bonariamente. 

Per questa ragione l’avvocato Lucio Olivieri ha avviato le procedure per ipotecare i suoi beni sul territorio italiano. "Sul piano politico non è dato sapere il perché lo Stato italiano avanti i vari tribunali si sia schierato, tramite il ministero degli Affari Esteri, a fianco della Germania per sostenerne le sue ragioni contro quelle delle vittime delle stragi naziste, che secondo una stima aggiornata sono quasi 25.000 e interessano tutte le regioni – aggiunge l’avvocato Lucio Olivieri –. È mancata completamente la solidarietà e la partecipazione dello Stato che a parole nelle varie celebrazioni condanna le stragi, ma nei fatti, a quanto pare, si contrappone ai giusti risarcimenti. 

Ciò che più indigna nella vicenda è che, in tanti anni e pur dopo il netto accertamento delle responsabilità della Germania per i fatti di Pietransieri, lo Stato tedesco, a mezzo dei suoi diplomatici, non abbia sentito il dovere di chiedere il perdono alla comunità abruzzese, né compiere alcun gesto verso i sopravvissuti per i quali forse ciò sarebbe valso più di un risarcimento – conclude l’avvocato Lucio Olivieri –. Un gelido silenzio che ricorda molto quello del novembre ’43, dopo gli spari".