È testa a testa Ma i sondaggi pesano davvero?

Ettore Maria

Colombo

Al Nazareno, per una volta, sono tutti contenti. Erano anni che il Pd anelava a conquistare la vetta nei sondaggi. E ora, finalmente, con il 20,8% strappa alla Lega il primo posto secondo il "Polimetro" di Ipsos di Nando Pagnoncelli. Non solo: il Carroccio subisce un doppio sorpasso e scende alla terza posizione, dal momento che si ferma al 20,1% e viene superato, seppur di poco, da Fratelli d’Italia che sale al 20,5%. Un sondaggio a dir poco ‘storico’, con i dem che tornano ad essere, almeno virtualmente, il primo partito italiano mentre Salvini continua a perdere punti a scapito della ‘sorella-coltella’ Meloni.

Certo, va sottolineato, come precisano dall’istituto di Pagnoncelli, che "i tre partiti si posizionano nell’arco di meno di un punto percentuale, una distanza statistica ampiamente compensabile", ma il ‘primato’, seppur virtuale, del Pd è una novità. Inoltre, a livello di coalizioni, si assiste a un recupero dei ‘giallorossi’ sul centrodestra. Insomma, tutta vita, per il Pd di Enrico Letta. Ma è giusto affidarsi solo e soltanto ai sondaggi, considerando anche che molti, in questi giorni, davano invece il Pd in costante, brutta, flessione (You trend inchioda il Pd al 18,9%)? In realtà, sì. In attesa dei voti ‘veri’, quelli delle urne non ci si può che affidare ai sondaggi, pur se aleatori. Insomma, i partiti non hanno altri strumenti per ‘testare’ il loro consenso tra gli elettori e l’indice di popolarità dei loro leader (idem i governi). Sempre meglio, per capirsi, che affidarsi ai social.