Era il 12 ottobre 1960.
In una seduta generale dell’Onu il leader sovietico si levò una scarpa sbattendola sul tavolo (anche se altri dicono che l’aveva solo brandita)
per protestare contro
il delegato filippino Lorenzo Sumulong che aveva accusato l’Urss di "imperialismo" in Europa orientale. Il capo delegazione filippino aveva dichiarato
che le "genti dell’Europa orientale" erano state "private del libero esercizio dei diritti politici e civili". Kruscev si infuriò, sbatté i pugni sul tavolo
e si tolse la scarpa.