Venerdì 19 Aprile 2024

E ora Roma cerca l’asse con Berlino

Loenzo

Castellani

In un mondo in transizione da un vecchio ad un nuovo ordine la politica estera guadagna la primazia su quella interna. Giorgia Meloni pare averlo capito rapidamente e nel prossimo mese le missioni estere della premier saranno intense. Il primo viaggio è in Nord Africa, in Algeria, dove la presidente del Consiglio va in cerca di accordi su gas, petrolio e investimenti italiani. Con la fine dell’egemonia energetica russa il Mediterraneo è diventato centrale e l’Italia può ricoprire un ruolo di primo piano. L’ambizione è diventare il più grande hub energetico europeo, scavalcando Spagna e Francia. Premesse e obiettivi sono buoni e a breve si capirà se la politica diplomatica del governo produrrà risultati concreti. Meloni in febbraio proseguirà poi verso la Svezia, dove il nuovo governo di destra sembra desideroso di aprire le porte alla presidente del Consiglio soprattutto in ottica europea. Come è noto, Meloni, con la sponda del presidente del PPE Manfred Weber, cercherà di unire i conservatori e i popolari per le europee del 2024 e dunque è fondamentale tessere un dialogo tra i leader della destra europea.

In Europa per l’Italia non c’è però amicizia più preziosa di quella con i tedeschi e dunque Meloni dovrebbe incontrare il Cancelliere ad inizio febbraio. Scholz e Meloni condividono in questo momento sia interessi economici convergenti sia una certa insofferenza verso la politica estera della Francia. Un trattato di più stretta cooperazione bilaterale con Berlino sarebbe un importante risultato diplomatico che la presidente del Consiglio potrebbe rivendicare come iniziativa propria e originale di questo governo. Da ultimo, il tour di Meloni si concluderà a Kiev. Con Zelensky i rapporti sono eccellenti, la visita assumerebbe un alto valore simbolico e metterebbe il governo in buona luce agli occhi degli Stati Uniti. Un’ulteriore sottolineatura dell’affidabilità di Meloni in politica estera.