E il manager disse a Cantone: "Mai sentito politici di alto livello"

Il pm: così Paratici mentì. Poi la Juve all’improvviso . smise di cercare l’attaccante. "Uno strano dietrofont"

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È l’11 novembre scorso nella caserma Finanza di Perugia quando, alla fine della deposizione di Fabio Paratici, ds Juve, il procuratore Raffaele Cantone si riserva l’ultima domanda: "Lei ha mai avuto contatti con politici o col ministero per la cittadinanza di Luis Suarez (nella foto)?". "Assolutamente no", è la risposta del manager, ora indagato per false dichiarazioni al pm. Secondo la procura mentì. Lo provano i tabulati e le dichiarazioni della ministra dei trasporti Paola De Micheli (che ai pm ha detto delle telefonata dell’"amico di infanzia" per avere informazioni sull’iter da seguire), della vice prefetta Antonella Dinacci e del capo di gabinetto del Viminale Bruno Frattasi. Così anche lo storico avvocato del club avrebbe detto una bugia quando sostenne di aver chiamato la Dinacci trovando i numeri sul web: in realtà il contatto fu la ministra e il legale è finito iscritto. Ma perchè mentirono? E, soprattutto – si chiede la procura – perchè tra l’8 settembre quando l’avvocato Maria Turco incalza il dg dell’UniStra, Simone Olivieri, affinchè il campione sostenesse l’esame "da principianti" "un pò prima" del 21 settembre, e il 14 dello stesso mese ci fu un’improvvisa rtromarcia della società torinese? Lo dimostrano due passaggi. Il cambio di passo del legale juventino che al dg il 14 dice: "Se (Suarez, ndr) fa le lezioni son fatti suoi questi, se vuole, dal mio punto di vista è come se fosse, mi lasci dire, un Mohamed qualsiasi. Il messaggio è questo: da Torino questa è la linea". E la ’scomparsa’ di Chiappero che, in quei giorni, smette di chiamare la Dinacci. Lei proverà a ricontattarlo senza risultati. I pm, nelle indagini blindatissime, si sono chiesti – e stanno indagando – se fu solo una questione di strategia sportiva o la Juve venne a sapere che c’era un’indagine sull’esame-farsa costato la sospensione ai vertici dell’Università per Stranieri.

Le indagini proseguono su più fronti: Suarez non è stato ancora mai sentito e resta l’ipotesi di corruzione che la procura ha prospettato in connessione al falso ideologico e rivelazione di segreti d’ufficio ritenendo che "i delitti possono essere stati ispirati da una promessa di utilità". Scrivono i pm: "È intuitivo che i numerosi illeciti volti a favorire la certificazione di Suarez e il suo tesseramento alla Juve siano stati commessi dagli indagati con la prospettiva di ricavarvi per sè o per altri utilità". Una parte ancora da approfondire.

Erika Pontini