E il duello Parigi-Turchia in scena anche nel calcio

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Non poteva arrivare in un momento più delicato la sfida di Champions League di ieri a Istanbul, dove, allo stadio Fatih Terim, il Basaksehir è sceso in campo contro il Paris Saint-German. La partita ha coinciso infatti con quello che è forse il momento peggiore nella storia delle relazioni diplomatiche tra Francia e Turchia.

Il Basaksehir non è un club qualunque. Fondata appena trent’anni fa e promosso nella massima serie nel 2007, la squadra è sempre stata sostenuta da sponsor vicini all’Akp, il partito del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, in questi giorni impegnato in un duro scontro verbale con l’omologo francese Emmanuel Macron (che, per la cronaca, tifa l’Olympique Marsiglia). A scendere in campo con i nove volte campioni di Francia è quindi quella che viene definita dagli appassionati "la squadra di Erdogan", vincitrice dell’ultimo campionato turco, traguardo che giunge al termine di un’ascesa impressionante che, si maligna, sarebbe stata propiziata dal sostegno delle autorità di Ankara. La sfida si è colorata quindi di revanscismo, anche se i rapporti tra i due club sono caratterizzati da una forte amicizia. Il Psg è, del resto, di proprietà d Nasser Ghanim Al-Khelaifi, presidente del fondo sovrano del Qatar, nazione alleata della Turchia.

Comunque, alla vigilia, i giocatori francesi sono rimasti prudentemente trincerati in albergo.