È fuggito da Kabul Ora aiuta le famiglie scappate da Kiev

Abdul Rashid conosce bene il terrore e l’adrenalina della fuga. La sua è iniziata nell’agosto 2021, nella Kabul caduta nelle mani dei talebani senza opporre resistenza. Un viaggio tortuoso quello che ha portato l’ex traduttore per le forze speciali polacche in Afghanistan e la sua famiglia da Kabul a Varsavia, passando per Islamabad. Abdul Rashid conosce bene il copione della fuga: racchiudere una vita intera in un fagotto, nascondersi dalle insidie per salvare la pelle, riempire moduli e moduli per ottenere il visto umanitario, che apre il capitolo di una nuova vita, altrove.

Ora, Abdul Rashid aiuta i profughi che si stanno riversando in Polonia dall’Ucraina. "È stato chiaro quello che avrei dovuto fare", racconta Abdul, mentre assiste una donna in uno degli stand allestiti all’esterno della stazione centrale di Varsavia. Il dolore di due fughe che si intrecciano: "Abbiamo patito le stesse sofferenze in Afghanistan" sospira il volontario, diviso tra l’amarezza di assistere a un nuovo esodo e il conforto di "poter restituire ciò che mi è stato offerto".