Giovedì 25 Aprile 2024

È Carnevale Ma non lo sa più nessuno

Giorgio

Comaschi

Altro che Carnevale, diciamocelo pure, chiaro e tondo. Adesso la mascherina è un’altra. E non ci ha fatto ridere per niente, in questi due anni. Anzi, ha nascosto il nostro sorriso. Ed ecco che anche il Carnevale perde pian piano di senso, sfuma nelle beghe e nei problemi quotidiani. Fateci caso. A nessuno importa quasi più nulla di questa festa (ma si può ancora chiamare festa?), a parte le sfilate mirabolanti e spettacolari dei carri nelle città classiche dove il rito è tradizione e storia. È sfumato il gusto del Carnevale. Il termine "carnevale" deriva dal latino carnem levare, letteralmente "privarsi della carne", proprio a indicare l’ultimo banchetto che, come voleva la tradizione, si teneva il giorno prima del Mercoledì delle Ceneri, ovvvero il Martedì Grasso.

Ma la gente a questa "privazione della carne" che viene subito dopo ci crede ancora? Che significato ha oggi in un mondo che viaggia a velocità iperbolica? Chi è che digiuna più? Forse qualcuno, maledicendo l’ultimo dietologo a cui si è dato retta. Pian piano è affiorato il lato triste del Carnevale, la malinconia del coriandolo che rimane in terra e che viene spazzato via, le mascherine che ti ballano intorno, come alle corti dei re del passato, per farti ridere quando tu invece hai preso una botta di gas o di luce nel coppino e non sai come fare. C’è ancora qualcuno che sa cosa sia la Quaresima? Che cosa significhi veramente? E il perché dovremmo stare quaranta giorni a stecchetto per avvicinarci meglio a Pasqua? Cambiano i mondi, cambiano i tempi, cambia addirittura il linguaggio della chiesa (Papa Francesco docet). Il buon cattolico, il buon cristiano, può sentirsi tale anche senza essere terrorizzato se si avvicina a una "fiorentina" fumante. Martedì grasso, giovedì grasso, macché grasso e grasso. Sembriamo tutti Alberto Sordi, nella scena finale dei Vitelloni, all’alba, con le stelle filanti addosso. Che andiamo a casa, trascinandoci dietro il nostro pupazzone di pensieri.