Duplice omicidio a Massafra: uomo uccide moglie e suocera

Antonio Granata ha dato l'allarme alle forze dell'ordine prima di dileguarsi con la sua auto

Caccia all'uomo a Massafra dopo il duplice omicidio (Ansa)

Caccia all'uomo a Massafra dopo il duplice omicidio (Ansa)

Taranto, 15 marzo 2021 - Due donne sono state uccise a Massafra, comune nel Tarantino. Il duplice omicidio, avvenuto in un appartamento in via Da Vinci nel rione San Francesco, è stato commesso da Antonio Granata, che ha ucciso la moglie Carolina Bruno, di 65 anni, e la suocera Lorenza Addolorata Carano di 92, con un arnese da lavoro. L'omicida è fuggito ed è attualmente ricercato. Le due donne, colpite alla testa, sono state trovate in stanze diverse dell'appartamento. La strada è stata chiusa al traffico dai carabinieri; sul posto sono giunti il comandante provinciale dell'Arma, colonnello Luca Steffensen, e il sostituto procuratore di turno Marco Colascilla Narducci.

Un litigio molto acceso, seguito da un raptus, sarebbe stata la causa scatenante del duplice omicidio che i Carabinieri collocano temporalmente intorno alle 17 di oggi. A quanto si apprende, Antonio Granata (61 anni), che come professione si occupa di potature di alberi e piante e non ha precedenti penali, dopo aver tolto la vita alla moglie e alla suocera ed aver tentato di compitere gesti autolesionistici, ha dato l'allarme alle forza dell'ordine. Poi si è doleguato con la sua auto, una Seat Ibiza amaranto targata CA862RH, precisano i militari, lasciando le vittime in una pozza di sangue. Stilato il primo referto dal medico legale.

"E' una tragedia immane che ha colpito la nostra comunita'", ha detto il sindaco di Massafra, Fabrizio Quarto. Lo stesso sindaco, prima ancora che i carabinieri ufficializzassero il nome dell'omicida e della moglie, aveva detto che "Antonio Granata era il primo e forte sospettato". Marito e moglie vivevano tempo fa nell'appartamento al piano di sopra, stando a quanto si è appreso. Non hanno figli. Poi, circa un anno fa, i coniugi avrebbero perso il loro alloggio ad un'asta e si erano trasferiti al pianterreno dalla suocera. Qui vivevano tutti e tre. I vicini raccontano che i litigi erano praticamente all'ordine del giorno.