Mercoledì 24 Aprile 2024

Due senatori M5s positivi, tamponi a raffica E ora Palazzo Madama rischia la paralisi

Si tratta di Mollame e Croatti. La presidente Casellati: "Non chiudo l’Aula". Ma se perde altri pezzi la maggioranza potrebbe andare sotto

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di Elena G. Polidori

La presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, è netta: "Io il Senato non lo chiudo, non l’ho chiuso nemmeno nei momenti più pesanti della pandemia, figuriamoci adesso…". Però, ieri è stata paura vera tra le mura di Palazzo Madama, il panico da Covid ha contagiato tutti arrivando fino a lambire le sale di Montecitorio.

‘Colpa’ di due senatori 5 Stelle, Francesco Mollame e Marco Croatti, quest’ultimo presente l’altra settimana nell’Atleta dei gruppi di Montecitorio, per l’assemblea congiunta del Movimento. Entrambi sono risultati positivi al Covid e questo ha spinto molti senatori e parecchi deputati a sottoporsi preventivamente al tampone. Il rischio focolaio c’è tutto, anche se Mollame non frequenta il Senato dal 10 settembre, mentre Croatti è stato molto più presente, il 24 settembre era in Aula.

A titolo preventivo, i lavori del Senato sono stati sospesi fino a oggi, ma malgrado il diktat della presidente, questa mattina ci sarà la conferenza dei capigruppo per decidere il da farsi. Intanto è scoppiata la polemica. Alimentata da Giuseppe Brescia, il presidente grillino della commissione Affari Costituzionali della Camera. Ebbene, Brescia, tra marzo e aprile, nelle settimane più dure della pandemia, aveva dato battaglia per ottenere che ai deputati fosse concesso di votare a distanza. E ora è tornato alla carica: "Mi dispiace per i colleghi ai quali auguro pronta guarigione, ma trovo inaccettabile che la democrazia debba fermarsi – è l’affondo di Brescia –. L’avevo detto che il voto da remoto poteva tornare utile".

Un monito scandito più volte anche dal costituzionalista dem Stefano Ceccanti, che ha rilanciato l’allarme: "Speriamo che il Senato non si blocchi a causa Covid, ma sarebbe il caso di riprendere il dibattito sul lavoro a distanza del Parlamento, nel segno della prudenza e della responsabilità". Il tema è delicato, quanto importante.

La prossima settimana il Senato dovrà votare i pareri sulle priorità di utilizzo del Recovery Fund ed è solo uno dei tanti provvedimenti in agenda. In Italia i casi di positività, com’è noto, sono in aumento, l’autunno si annuncia ad altissimo rischio e le istituzioni devono porsi il problema del funzionamento degli organi costituzionali, il cui lavoro di certo non può fermarsi. Lo stop improvviso in commissione Bilancio all’esame del decreto Agosto (che scade lunedì) e la conseguente sospensione dei lavori di Palazzo Madama sono un avviso che non può cadere nel vuoto.

Intanto, i due positivi hanno messo a disposizione di tutti le informazioni utili a seguire i possibili contagi.

"Durante l’assemblea dei gruppi M5S – ha precisato infatti Croatti su Facebook – ho tenuto la mascherina sul volto e sono stato a distanza dagli altri parlamentari; da lunedì sono in quarantena a casa". Intanto, si rincorrono le indiscrezioni e, secondo voci di palazzo, ci sarebbero anche tre senatori di altri gruppi contagiati. Al momento, però, non vi è conferma ufficiale.

Il rischio della diffusione del virus, d’altra parte, è alto e in via precauzionale ieri sono state sconvocate tutte le sedute delle commissioni previste in giornata. Ma se davvero il contagio si dovesse già essere ‘allargato’, nonostante la sanificazione delle Aule fatta tempestivamente ieri, una ‘chiusura’ di almeno 10 giorno per il Senato sarebbe dietro l’angolo.