Giovedì 18 Aprile 2024

Due forti scosse in Umbria Gente in strada, torna la paura È la stessa faglia di Amatrice

Il sisma alle 16 e alle 20: magnitudo 4.3 e 4.6. Cinque feriti e 30 sfollati, tanti hanno dormito in auto. L’esperto: "Si è trattato di uno ’stiramento’ della crosta terrestre, in corrispondenza degli Appennini"

Migration

PERUGIA

Poco dopo le 16 una forte scossa di magnitudo 4.3 e all’ora di cena un’altra ‘botta’, stavolta più forte di 4.6. Ogni volta che in Umbria la terra trema, la paura riaffiora con forza e fa tremare le gambe. La memoria e i tragici ricordi sono sempre vivi in questa regione, l’ultimo solo sei anni e mezzo fa, quando Norcia (insieme a Lazio a Marche) venne colpita da un terremoto tremendo di 6.5 gradi le cui ferite sono ancora aperte. La faglia è la stessa, è quella del terremoto di Amatrice e dell’Aquila.

Ieri il Cuore Verde è ripiombato nell’incubo. Conseguenze: 30 sfollati nel comune di Umbertide, cinque persone che hanno riportato ferite lievi durante l’allontanamento dalle case e alcuni danni ad edifici. "Tanta paura, ma niente panico", hanno raccontato i cittadini cercando di farsi coraggio, molti dei quali sono scesi in strada. In tanti hanno trascorso la notte in auto. Altri sono confluiti nelle tende montate in tutta fretta dalla protezione civile e in alcune palestre in cui sono statiallestiti posti letto. La prima scossa, seguita da alcune lievi repliche, è avvenuta alle 16.05 con epicentro nella frazione di Pian d’Assino, a circa 5 chilometri da Umbertide e a 10 chilometri di profondità, lungo la statale Tiberina che porta a Città di Castello. Ed è stata avvertita in una zona molto ampia, a cominciare da Perugia. Quattro ore dopo, alle 20.08, la terra trema ancora più forte: 4.6 Richter a 8 chilometri di profondità, sempre a Pian d’Assino. Le conseguenze: scuole chiuse per due giorni in alcuni comuni e diversi danni a Montecastelli e Pian d’Assino, epicentro del forte sisma. Già nel tardo pomeriggio erano state evacuate quattro palazzine e due abitazioni, oltre ad un’azienda che presenta una trave lesionata. Sempre prima della scossa di ieri sera, erano già trenta le persone evacuate, ma è probabile che oggi il numero cresca ulteriormente anche se le verifiche fatte in serata da vigili del fuoco e protezione civile, dopo la nuova scossa, escludono danni consistenti a persone e cose. "Certamente il terremoto è stato sentito fra le province di Perugia, di Arezzo e nel Ternano fino alle Marche e alla costa adriatica", ha detto Salvatore Stramondo, direttore dell’Osservatorio nazionale terremoti dell’Ingv. La memoria di tutti è subito andata al sisma di sei anni e mezzo fa, e, prima, a quello del ‘97 al confine tra Umbria e Marche. Ma nell’area colpita ieri ci fu una forte scossa nel 1984: la mappa della sismicità indica che risale al 29 aprile di quell’anno, con magnitudo 5.6 e che interessò tutta l’Umbria settentrionale.

Quella colpita "è una zona che ha una sismicità storica e recente importante" spiega ancora il direttore. È possibile dire al momento che "il terremoto è avvenuto in un’area nella quale il meccanismo è quello estensionale, tipico della zona degli Appennini, una sorta di ‘stiramento’ della crosta terrestre in corrispondenza dell’Appennino con un conseguente allargamento dell’Italia Centrale".

Michele Nucci