ROMA Va a processo, assieme ad altre 30 persone, Claudia Rivelli, oggi 71enne, già star dei fotoromanzi negli anni ‘70 e sorella di Ornella Muti. La Procura ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato nell’ambito di un’indagine sul traffico di droghe sintetiche (anche Gbl, nota come la droga dello stupro) acquistate sul dark web e dall’estero. Il processo è stato fissato per il 12 aprile. Gli indagati erano stati raggiunti da una ordinanza cautelare il 27 ottobre scorso al culmine degli accertamenti svolti dal Nas. Per Rivelli erano stati disposti gli arresti domiciliari. In particolare l’ex attrice di fotoromanzi è accusata di importazione e cessione di sostanze stupefacenti perché "illecitamente dall’Olanda – è detto nel capo di imputazione dell’ordinanza del gip – con cadenze trimestrali, importava vari flaconi di Gbl provvedendo a inviarne parte al figlio residente a Londra dopo averne sostituito confezione ed etichetta riportante indicazione ‘shampoo’ in modo da trarre in inganno la dogana". Nell’ordinanza che portò Rivelli ai domiciliari erano citate anche alcune chat tra l’attrice e il figlio. "Pacco arrivato e nascosto", "fammi sapere notizie mano a mano, se no mi agito troppo fino a giovedì", i messaggi inviati. "Il tenore delle chat WhatsApp e la circostanza che l’indagata camuffasse il reale contenuto delle spedizioni – scriveva il gip della Capitale – appaiono elementi oggettivamente indicativi della piena consapevolezza e della volontà di quest’ultima di realizzare condotte penalmente rilevanti, ponendosi quale schermo per agevolare il figlio nell’importazione di sostanza nel Regno Unito dove è considerata illegale al pari dell’Italia, in tal modo riuscendo ad aggirare i controlli". Nelle indagini il Nas ha individuato e registrato 16 nuove sostanze mai giunte prima in Italia. In totale 290 le spedizioni tracciate dagli inquirenti per un volume di affare stimabile in quasi 5 milioni di euro. Le indagini hanno "svelato il modus ...
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