Droga e sballo da farmaci, allarme ragazzi. "Nuove sostanze, boom ingestibile"

I centri anti-stupefacenti: "Non riusciamo a fare diagnosi esatte". L'eroina? Faceva meno danni mentali. Aumenta il ricorso all'abuso di medicinali

Con la pandemia è aumentato il disagio adolescenziale

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Bologna, 12 gennaio 2020 - Le vittime sono consumatori sempre più giovani. I carnefici hanno un nome in codice: NPS, ossia le migliaia di nuove sostanze psicoattive assunte negli assortimenti più svariati e con la fluidità con cui si amalgama la musica remixata dai dj. La ‘spalla’ dei carnefici è un fenomeno che ha preso piede negli ultimi 5 anni: lo sballo in farmacia, acquisto di oppioidi venduti normalmente ma consumati in quantità elefantiache per ottenere gli stessi effetti delle sostanze di abuso. Uno sballo , sia chiaro, agevolato anche dalla facilità con cui si acquista online, per esempio da un sito immobiliare di Teheran in persiano che, con il clic giusto, si trasforma in catalogo inglese di qualunque droga da comprare per poi ricevere il ‘prodotto’ sul divano di casa. Sono questi tre soggetti (giovani, NPS e farmaci) a comporre la triste istantanea dell’Italia della droga, anno 2020.

Dipendenza , alterazione, allucinazione o delirio e propensione alla violenza sono gli effetti riscontrati nei nuovi tossici, come purtroppo la cronaca di sempre più giovani coinvolti in incidenti stradali ed episodi di criminalità testimoniano. Non solo. Chiunque lavori in uno dei Dipartimenti per le politiche antidroga può confermarlo: mai come oggi i tossicodipendenti hanno problemi sistemici, sviluppano malattie mentali, con il cervello colabrodo. Se il boom di eroina negli anni ‘70 portò alla devastazione del tessuto sociale e allo sviluppo di macrocriminalità (gang di spacciatori) e microcriminalità (eroinomani alla ricerca perenne dei soldi per farsi una pera), l’invasione delle NPS ha fatto molti più danni della regina della droga quanto a malattie psichiatriche.

«Siamo di fronte a un’emergenza assoluta e sottovalutata", chiarisce Giuseppe Ducci, direttore del Dipartimento di Salute mentale di Roma e coautore del Manuale pratico per il trattamento dei disturbi psichici da uso di sostanze. "La fascia di età di assunzione si è abbassata – continua Ducci –. La cannabis si comincia intorno agli 11-12 anni, la cocaina verso i 14. Il ricorso ai farmaci è inarrestabile e c’è un aumento esponenziale delle nuove sostanze psicoattive, a cui non riusciamo a stare dietro. Si dividono in tre categorie: cannabinoidi, catinoni e oppioidi sintetici".

L’ultima relazione annuale sulle tossicodipendenze (dati 2018) della presidenza del Consiglio evidenzia le difficoltà del fare i conti con una "realtà fluida, in cui le sostanze restano sul mercato pochi mesi, poi scompaiono". Gli esperti spiegano che in Italia, al momento, ne sono in circolazione 4mila. Tra queste, meno di mille sono tabellate. Significa che nei Serd "ci troviamo a tu per tu con giovani fragili, con quadri drammatici da intossicazione e problemi turbopsichiatrici gravi ma poi – ammette Ducci – possiamo fare solo diagnosi cliniche: il soggetto ha presumibilmente assunto... Anche gli esami delle urine in alcuni casi possono solo dimostrare non la sostanza ma i composti equivalenti: effetto da thc, da anfetamine, da eroina, un miscuglio di...".

Ed eccola, allora, l’altra caratteristica: in gergo tecnico si chiama ‘poliabuso’, mix indecifrabile. Significa che, quando gli agenti braccano per strada un giovane che ha commesso un reato, sempre più spesso questi è già un automa dal punto di vista cognitivo, però è pericoloso. Va di moda, per esempio, la somma di alcol, ketamina e cocaina. Sostanze che producono la near to death experience , visioni con luci particolari, l’autoscopia per guardarsi dall’alto, allucinazioni. Se poi si aggiungono eroina o alcol, l’effetto stupefacente è prolungato.

Infine , ma non da ultimo, c’è la corsa alla farmacia. Tra il 2013 e il 2018 si riscontra l’aumento della prescrizione dei farmaci per la terapia del dolore (dal 6,7% al 9,2). Gli oppioidi maggiori registrano un aumento di quasi il 5% in un anno. Sempre più giovani, continua Ducci, "usano il pentothal, antipsicotici sedativi o gli stabilizzanti dell’umore come il gabapentin, oppure il tavor o lo xanax. Li assumono in dosi massicce. Uno sciroppo per la tosse con codeina equivale a una pera di eroina. Perfino il tantum rosa, con cui le donne si fanno i lavaggi vaginali, ha un effetto drogante se lo si beve, così come alcuni farmaci, se assunti in modalità diverse (inalando dopo aver ridotto in polvere delle pasticche) hanno gli effetti di una tirata di cocaina".

Fuori dalle ricette della farmacia e dal mercato online, resta poi sempre il grande souk dello spaccio. Dove le grandi organizzazioni criminali hanno investito da tempo nel nuovo modello di sballo ’ad altra performance’. L’illusione di poter essere più fichi, di poter avere più rapporti sessuali, di poter fare tutto. Illusioni, appunto.