Giovedì 18 Aprile 2024

"Droga e cellulari portati in carcere" Arrestato il Garante dei detenuti

Napoli, fermato assieme ad altri sette. Aveva scontato 22 anni per narcotraffico

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NAPOLI

Avrebbe approfittato del ruolo di Garante dei detenuti di Napoli per introdurre, dietro lauto compenso, cellulari e droga per i reclusi nel carcere di Poggioreale. Pietro Ioia, difensore della dignità delle persone in cella o ai domiciliari, è finito in un’indagine dei carabinieri di Castello di Cisterna che lo hanno arrestato con altre sette persone. È accusato di corruzione e associazione a delinquere. Per raggiungere il suo scopo, sfruttava il libero accesso di cui godeva per visitare i detenuti nel secolare carcere napoletano, sovraffollato come altri istituti di pena (2300 invece di 1500). L’organizzazione criminale prevedeva che la compagna di uno dei promotori, tramite il Garante, facesse recapitare ai detenuti, telefonini e stupefacenti di vario genere. Droga e ‘devices’ venivano poi venduti, con un forte guadagno (da 300 a 500 euro), ad altri reclusi, creando un vero e proprio business illegale.

La "compravendita" avveniva su carte ricaricabili e i proventi del ricco commercio erano distribuiti tra gli otto arrestati, sei in carcere e due ai domiciliari. L’attività investigativa è iniziata a giugno 2021 quando gli inquirenti e la polizia penitenziaria si sono resi conto di un esagerato "giro" di stupefacenti (soprattutto hashish e cocaina) nei padiglioni di Poggioreale.

Tra gli episodi documentati dai carabinieri, in sette mesi di indagine, c’è anche la consegna di una grossa partita hashish, piazzata da Ioia nel dicembre del 2021, durante un colloquio natalizio. Secondo quanto emerge dalle indagini, il Garante consegnò la droga a due detenuti (entrambi arrestati) i quali, successivamente, la rivendettero ad altri carcerati. La somma di denaro, 10mila euro, ottenuta dal commercio illegale, fu suddivisa tra i due detenuti e lo stesso Ioia. "Ora vedo di far entrare altri due ‘cosarielli’ là dentro, sotto Natale... devo prendere pure il motorino a quello", diceva Ioia in una intercettazione, riferendosi alla possibilità di fare cassa, introducendo un paio di cellulari in modo da racimolare il denaro per comprare lo scooter al figlio in vista delle festività natalizie.

Sessantatré anni, Ioia è stato narcotrafficante internazionale e condannato a 22 anni di carcere. Nel dicembre 2019 venne nominato Garante dei diritti dei detenuti dall’allora sindaco De Magistris, poi confermato da Manfredi che ora annuncia una procedura di revoca. Il sindacato di polizia penitenziaria Uspp contestò la scelta di De Magistris: "Ioia non aveva né la competenza giuridica né le qualità morali, requisiti indispensabili per assolvere al ruolo di Garante", scrivono in una nota Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio. Ma l’ex sindaco difende la sua designazione: "Fu una scelta coraggiosa".

Nino Femiani