Covid, Draghi vede Regioni: sprint su dosi. Magistrati: vaccinateci o a rischio processi

Caos sulle categorie con la precedenza, l’Anm chiede garanzie ma il governo: si procede per età. In arrivo il decreto di Pasqua

Mario Draghi (Imagoeconomica)

Mario Draghi (Imagoeconomica)

Draghi oggi parteciperà all’incontro con le Regioni. Un segnale di quanta importanza il governo dia alla possibilità di un affondo decisivo nella campagna di vaccinazione già dalle prossime settimane per raggiungere le 500mila dosi al giorno (cioè 15milioni al mese) e arrivare a chiudere il piano a fine settembre. Magari prevedendo come priorità la somministrazione per la fascita d’età 70-79 anni, perché "se si infettano uno su 10 muore", sottolinea Franco Locatelli, coordinatore del Cts.

Quante persone possiamo portare in macchina a Pasqua

L’auspicato cambio di marcia si intreccia non solo con chi pretende un occhio di riguardo, come l’Associazione nazionale magistra, che chiede una corsia preferenziale per "non rallentare l’attività negli uffici" ed ottiene solo una proroga al 31 luglio delle norme previste per limitare la diffusione del virus, ma anche con le chiusure di aprile previste (assieme all’obbligo di vaccinarsi per il personale sanitario e lo scudo penale) nel decreto che l’esecutivo si appresta a varare tra domani e mercoledì.

Covid, così i vaccini ci proteggono dalle varianti

Bizzarrie dei colori: nel provvedimento la zona gialla, quella a tasso di rigore relativamente basso, non sarà prevista. Quella bianca, rigore vicino allo zero, invece sì. Non è follia, ma la certezza che di aree in cui ci sono per 3 settimane 50 contagiati ogni 100mila abitanti non ci sarà modo di parlare: tanto vale lasciarle lì, come segnale di ottimismo. L’assenza della zona gialla sembra fare a pugni con quanto detto dal premier sul monitoraggio quotidiano dei contagi, in base ai quali è pronto ad allentare la stretta. Nei ministeri interessati assicurano che non è così. Se possibile, si potrà sempre ritoccare il decreto anche se c’è chi non esclude l’inserimento di una verifica automatica a metà aprile per valutare la riapertura di alcune attività. In realtò, iul dibattito tra Salvini & co. sul tema somiglia a quello sul sesso degli angeli.

Spostamenti, seconde case, visite: le restrizioni fino al 30 aprile

"Non c’è il partito delle aperture o delle chiusure – conferma il ministro degli Affari regionali, Mariastella Gelmini in tv daFazio – tutti vogliamo riaprire, compatibilmente con la guerra che il virus ci fa". Le probabilità di un ritorno alla zona gialla ad aprile sono quasi inesistenti. Intanto,per i dati: i contagi sono 19.611 ma con meno tamponi (272.630). Il tasso di positività sale al 7,2% ed aumentano le degenze (più 80). È vero che i decessi diminuiscono (297) ma le informazioni la domenica sono sempre incomplete. A questo bisogna aggiungere ciò che non solo a Pasqua, ma quando riapriranno le scuole anche in zona rossa per gli alunni più piccoli.

Pasqua in zona rossa: la guida

Pur se non confessata, la chiusura di aprile occupa una postazione strategica nel piano contro il Covid del governo per terminare con le vaccinazioni a fine settembre. Nello stato maggiore del commissario Figliuolo c’è un certo ottimismo: l’obiettivo di 500mila dosi al giorno (300mila già questa settimana) che significa 15 milioni di somministrazioni al mese è considerato realistico. Nel prossimo trimestre arriveranno 52 milioni di dosi: con 7 milioni di ’surplus’ si può garantire un ritmo regolare. Seguendo la strategia del doppio binario: hub e punti vaccinali nelle città, postazioni mobili per raggiungere le zone isolate.

Covid, "verso l'immunità collettiva nell'Ue il 14 luglio"

L’accelerazione dovrebbe portare a una drastica impennata del numero dei vaccinati entro l’estate. Perciò è fondamentale che funzioni meglio di ora il coordinamento tra governo e Regioni. Anche per questo il premier ha deciso di presenziare all’incontro di oggi con i governatori assieme al capo della protezione civile Curcio, al commissario per il Covid e ai ministri Speranza e Gelmini. Che rilancia: "Serve una cornice uniforme, ci sono categorie prioritarie, basta con i furbetti del vaccino". Par una risposta indiretta alle toghe che, confermano fonti del governo, non rientrano tra gli aventi diritto alla corsia preferenziale come chiesto dall’Anm:. "Si procede per classi d’età", ripetono al dicastero di Giustizia. Nel decreto di aprile ci sarà la proroga delle norme Covid per gli uffici di giustizia.