Draghi gela chi boicotta i vaccini "È come invitare la gente a morire"

Messaggio a Salvini: "Voglio che gli italiani si immunizzino. Non è un arbitrio, ma una garanzia di ripresa"

di Antonella Coppari

"L’appello a non vaccinarsi è un appello sostanzialmente a morire". Non è una risposta diretta a Salvini ma quasi. Dal momento che a Mario Draghi viene chiesto un parere sulle parole del leader leghista, che auspica un approccio differenziato a seconda delle età. E lui lo liquida così: "Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire: non ti vaccini, ti ammali, contagi, e lui o lei muore". È uno dei passaggi politicamente più rilevanti della conferenza stampa che segue le accese riunioni della cabina di regia e del consiglio dei ministri chiamato a dare il via libera al decreto sul Green pass. Un pomeriggio intenso, con il Carroccio – che avrebbe voluto norme ancora meno stringenti – sulle barricate, anche se incassa lo slittamento di 15 giorni per l’obbligatorietà del Green pass (che partirà dal 6 agosto e non subito), il rinvio delle questioni trasporti e scuola, e ristori per le discoteche e le sale da ballo che non riaprono. A far muro il capo del governo assieme al ministro Speranza, Pd e Forza Italia: l’opposizione meno ’incandescente’ all’alleato di un tempo arriva dai cinquestelle. Un po’ perchè la pensano allo stesso modo. Un po’ perchè impegnati nella battaglia sulla riforma della giustizia.

Draghi preme l’acceleratore sui vaccini. Lo fa spandendo tranquillità: finora, avverte, è stato fatto un buon lavoro. "Ad oggi abbiamo inoculato 105 dosi ogni 100 abitanti, come la Germania, più di Francia e Usa". Assai soddisfatto del lavoro del commissario Figliuolo ("L’obiettivo che si è dato di superare i 60milioni di dosi entro il 20 luglio è superato") ora gli preme spingere ancora più in alto la curva delle persone immunizzate in Italia. "Tutti si devono vaccinare e lo devono fare subito". Per rispetto verso se stessi e le proprie famiglie. Ma anche per dare "serenità a questa estate" con il passaporto verde. Sì, perché la nostra economia è in ripresa, però incombe il rischio della variante Delta, una minaccia reale, ragiona, a giudicare da quanto si vede altrove.

"Senza provvedimenti quello che succede in altri paesi europei accadrà da noi". Di qui la scelta di estendere l’utilizzo del Green pass: "Non è un arbitrio, ma una condizione per tenere aperte le attività economiche". Di qui, il duro monito contro scettici e No-vax. Certo, restano dei nodi come la ripresa della scuola in presenza, i trasporti e l’utilizzo del lasciapassare anche per l’accesso ai luoghi di lavoro: "Ci stiamo pensando – spiega – è una questione complessa e da discutere con i sindacati". Se ne parlerà la prossima settimana "o forse quella successiva". Contemporaneamente, si affronterà anche la questione del rientro in presenza per i dipendenti della pubblica amministrazione: "La sta affrontando Brunetta ma farà parte dell’area lavoro che non abbiamo toccato".

Anche stavolta il presidente del consiglio porta a casa il risultato. Certo, Salvini racconta di essere stato "sorpreso" dalle sue parole ("nel pomeriggio c’era stata una telefonata coridale con il premier, e Matteo aveva garantito sostegno per le riforme", dicono fonti leghiste), e non incassa senza reagire: "L’obiettivo di tutti, mio come di Draghi, è salvare vite, proteggere gli italiani, la loro salute, il loro lavoro, la loro libertà. Fondamentale mettere in sicurezza gli anziani, senza penalizzare, chiudere o multare i nipoti. Comunità scientifiche e governo come quelli di Germania e Gran Bretagna che invitano alla prudenza sui vaccini per i minorenni, invitano forse a morire?". Se la Meloni urla il suo scontento contro "uno strumento di discriminazione sanitaria", Salvini si piega: resta da capire se la luna di miele che ha permesso al premier di avere l’ultima parola concedendo pochissimo di volta in volta ai partiti della sua maggioranza durerà anche oltre il prossimo tre agosto, data di inizio del fatidico semestre bianco.