Mercoledì 24 Aprile 2024

Draghi cerca l’intesa al Senato sulle spese militari

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Maggioranza sempre in tensione sulle spese militari: mentre si cerca di trovare un’intesa per evitare incidenti in Senato, dove a inizio settimana ci sarà il voto sul decreto Ucraina, Matteo Salvini continua a ripetere che "si parla troppo di armi e persino di nucleare", senza però mettere in discussione apertamente le scelte del governo. A Palazzo Madama si aspetta di capire che farà il governo: domani sera una call tra il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà e i gruppi nelle commissioni Esteri e Difesa cercherà di raggiungere un’intesa che tenga insieme la maggioranza e non sconfessi il voto della Camera che impegna l’esecutivo a portare la spesa al 2% del Pil. Il premier da domani si concentrerà insieme al ministro dell’Economia sul Def, che, nelle intenzioni, dovrebbe essere varato entro la fine di questa settimana. Nel documento di economia e finanza, che dovrà registrare la battuta di arresto della ripresa a causa della guerra in Ucraina (il Pil si dovrebbe attestare sul 3%), dovrebbe anche essere delineato il percorso per aumentare fino al 2% (circa mezzo punto dal livello attuale, quindi di 9-10 miliardi) i fondi a disposizione della Difesa. Negli ultimi anni il budget del ministero ha continuato a salire e così dovrebbe continuare a fare anche nei prossimi anni.

Ma sempre in modo "graduale", è il tam tam che circola nel governo, non certo in modo "massiccio" e tutto subito come lascia intendere Conte. I partiti aspettano di vedere le mosse del governo. La cosa certa è che il governo "non cadrà mercoledì", dicono al Senato.