Covid, Draghi a Bergamo per la Giornata in memoria delle vittime. "Stato c'è e ci sarà"

Il premier ha deposto una corona di fiori al Cimitero monumentale, poi ha inaugurato il Bosco della memoria. Il sindaco Gori: "Non è finita, ma teniamo duro e lavoriamo per il futuro"

Il premier Draghi depone una corona di fiori per le vittime del Covid a Bregamo (Ansa)

Il premier Draghi depone una corona di fiori per le vittime del Covid a Bregamo (Ansa)

Bergamo, 18 marzo 2021 - Prima Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di Covid-19. Il premier Mario Draghi si è recato a Bergamo, città simbolo del dramma della prima ondata, per l'inaugurazione del Bosco della memoria nel parco della Trucca, davanti all'ospedale Giovanni XXIII. Il presidente del Consiglio, che prima aveva deposto una corona di fiori al Cimitero monumentale cittadino, ha quindi assistito alla piantumazione di un tiglio. L'albero, simbolo della longevità proveniente dal Comune di Biccari (Foggia), è uno degli 850 che comporranno il Bosco. "Questo luogo è un simbolo del dolore di un'intera nazione - ha dichiarato Draghi -. E' anche il luogo di un impegno solenne che oggi prendiamo. Siamo qui per promettere ai nostri anziani che non accadrà più che le persone fragili non vengano adeguatamente assistite e protette. Solo così rispetteremo la dignità di coloro che ci hanno lasciato".

Draghi: "Avanti con i vaccini qualsiasi cosa decida Ema"

"Oggi è una giornata piena di tristezza ma anche piena di speranza, vorrei che tutti voi mi sentiste vicini nella tristezza e nella speranza. Lo Stato c'è e ci sarà", ha detto Daghi nel suo intervento. Quindi ha ricordato che "sono tante le figure simbolo della resistenza civile di questa comunità", per poi citarne alcuni come "don Fausto Resmini, il prete degli ultimi", e i sindaci storici "Piero Busi, primo cittadino per 59 anni di Valtorta, morto nella casa di riposo che aveva contribuito a creare", e "Giorgio Valoti di Cene, 70 anni, al suo quarto mandato". "Tutta la comunità bergamasca ha dato prova di saper reagire, di trasformare i lutti e le difficoltà in voglia di riscatto, di rigenerazione - ha detto ancora il premier -. Il suo esempio è prezioso per tutti gli italiani che, sono certo, non vedono l'ora di rialzare la testa, ripartire, liberare le loro energie che hanno reso meraviglioso questo Paese"-

Il presidente del Consiglio è quindi tornato sulla vicenda Astrazeneca e sulla campagna vaccinale. "Il governo, e lo sapete bene, è impegnato a fare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile. Questa è la nostra priorità", ha detto Draghi ricordando "la sospensione del vaccino AstraZeneca, attuata lunedì con molti altri Paesi europei". "E' stata una decisione temporanea e precauzionale", ha aggiunto il premier ricordando che oggi sarebbe arrivato il parere dell'Ema sulla sicurezza siero dell'azienda anglo-svedese. "Qualunque sia la sua decisione - ha assicurato - la campagna vaccinale proseguirà con la stessa intensità, con gli stessi obiettivi. L'incremento nelle forniture di alcuni vaccini aiuterà a compensare i ritardi da parte di altre case farmaceutiche. Abbiamo già preso decisioni incisive nei confronti delle aziende che non mantengono i patti". 

"Tutti gli italiani non vedono l'ora di rialzare la testa, ripartire, liberare le loro energie che hanno reso meraviglioso questo Paese - ha concluso Draghi - e io sono qui oggi per dirvi grazie e per impegnarmi insieme a tutti voi a ricostruire senza dimenticare".

Covid, il bollettino del 18 marzo

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Gori: "Bergamo sia simbolo di rinascita"

"Avevo sognato che qui ci fossero più persone per la fine della pandemia, non ci siamo ancora - ha detto il sindaco Giorgio Gori, parlando all'inizio della cerimonia -. Siamo vicini ma non ci siamo ancora". "Siamo stati il simbolo della pandemia lo scorso anno, con le immagini dei camion militari, per questo vogliamo essere un simbolo di rinascita oggi", ha aggiunto. "Bergamo non ha mai mollato e questo è un invito rivolto a tutta Italia. Teniamo duro e lavoriamo insieme per un futuro migliore", ha detto ancora Gori e, rivolgendosi al premier Mario Draghi, ha sottolineato la sua presenza "ci fa sentire che lo Stato c'è".

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Il post di Conte

"Esattamente un anno fa questa fotografia, scattata da un balcone di Bergamo, si diffuse rapidamente in tutto il mondo, divenendo la tragica icona del nostro lutto nazionale. I camion militari che trasportavano fuori città centinaia di bare delle vittime della prima, grande ondata di Covid-19, ci costrinsero a misurarci con una ferita destinata ad aprire uno squarcio di dolore senza fine nella nostra comunità nazionale. Sono stati giorni terribili". Così su Facebook l'ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, postando l'immagine dei camion dell'Esercito che trasportavano le bare dei morti per il Coronavirus fuori da Bergamo. "Il grande senso di responsabilità e la necessità di rimanere lucidi e reattivi ci hanno dato la forza per affrontare questa grande sofferenza collettiva. L'adesione dei cittadini allo slancio unitario di protezione dei più fragili ci ha consentito di non rimanere sopraffatti nel momento più duro della nostra storia più recente", ha scritto ancora.

Michel: "Con il cuore a Bergamo"

"Con il cuore a Bergamo dove hanno luogo oggi le celebrazioni per la prima Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19. Vinceremo insieme questa lunga battaglia", ha scritto in un tweet in italiano il presidente del Consiglio europea, Charles Michel.

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Il Paese "ha dimostrato ancora una volta spirito di democrazia e di coesione", ha detto ieri il presidente Sergio Mattarella nel 160° anniversario dell'Unità d'Italia. Oggi il Capo dello Stato ha promulgato questa mattina la legge approvata ieri dal Parlamento che istituisce la 'Giornata nazionale in memoria di tutte le vittime dell'epidemia da Coronavirus'.

La cerimonia