Dopo il Ventennio libertà è partecipazione

Tra il ’48 e il ’79 va a votare oltre il 90% degli aventi diritto. Poi comincia un lento declino

1 Il periodo d’oro

Dopo la caduta del fascismo gli italiani hanno una gran voglia di partecipazione democratica, che si riflette nell’affluenza alle urne.

Tra il 1948 al 1979 va ai seggi per le elezioni politiche

almeno il 90% degli aventi diritto, poi inizia il declino.

2 Il ’93, l’anno dei sindaci

Storicamente le comunali coinvolgono meno elettori delle politiche. Nel 1993 viene introdotta l’elezione diretta dei sindaci. Quell’anno

il ballottaggio di Roma

tra Rutelli e Fini portò a votare il 79,85% degli aventi diritto: quasi il doppio del 2021.

3 Seveso maglia nera

In una tornata elettorale

come quella dei ballottaggi 2021, segnata da un forte astensionismo, è Seveso (Monza e Brianza) il Comune con la percentuale più bassa di elettori: 38,67%.

Il record a Torricella Verzate (Pavia): 68,99%.

4 Referendum sul web

La possibilità di aderire

a una proposta di referendum con la firma digitale

ha determinato un boom

con centinaia di migliaia

di sottoscrizioni raccolte

in poche ore per i quesiti

su cannabis ed eutanasia. Web antidoto dell’astensionismo?