Giovedì 18 Aprile 2024

Dopo i droni sul Cremlino La vendetta di Mosca: missili contro Zelensky e accuse agli Stati Uniti

Il portavoce di Putin: "Inutile che Washington neghi le responsabilità". La Casa Bianca: "Parole ridicole". Fuoco sui palazzi del potere ucraini.

di Alessandro Farruggia

ROMA

Russia e Occidente si rimpallano le accuse per i due droni sul Cremlino, ma l’ipotesi che i velivoli senza pilota siano decollati della Russia e non dall’Ucraina – secondo più fonti, aperte e non – si rafforza. Mosca cavalca l’attacco facendone arma di propaganda che giustifica azioni di ritorsione come il drone lanciato ieri sera (e abbattuto) nel centro di Kiev, non lontano dalla residenza di Zelensky. "Ci sono gli Usa dietro all’attacco compiuto sul Cremlino con due droni inviati dall’Ucraina", ha affermato ieri il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che ha aggiunto: "I tentativi di negarlo sia a Kiev che a Washington sono, ovviamente, del tutto ridicoli. Sappiamo benissimo che le decisioni su tali attacchi e obiettivi sono prese dagli Stati Uniti". Ma il Cremlino non ha fornito a supporto prove, e Washington, come già Kiev, nega ogni coinvolgimento.

"Il signor Peskov mente, è ovvio – ha replicato John Kirby, portavoce del Consiglio Nazionale di Sicurezza della Casa Bianca –, le sue sono accuse ridicole. Gli Stati Uniti non hanno avuto assolutamente alcun ruolo. Il nostro Paese non appoggia, incoraggia o sostiene attacchi personali contro i leader". "Non abbiamo attaccato Putin, lo lasciamo ai tribunali" ha ribadito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che visitando all’Aia la Corte penale internazionale ha auspicato che il presidente russo finisca sotto processo proprio lì.

Ma Mosca va per vie di fatto. Ha risposto ai droni sul Cremlino lanciando una ondata di attacchi aerei su Kiev, Odessa, Zaporizhzhia e altre città, senza fare vittime. È stata la più intensa su Kiev dal 2023. Le difese aeree ucraine hanno annunciato di aver abbattuto 18 su 24 droni kamikaze lanciati dalle forze russe: 15 erano diretti a Odessa e sui dodici abbattuti sono state trovate scritte "Per Mosca" e "Per il Cremlino". Dopo le 20 un drone russo, pare diretto al palazzo presidenziale di Zelensky, che è in visita in Olanda, è stato abbattuto sul quartiere di Solomyan.

Ma chi ha effettuato e soprattutto a chi fa gioco l’attacco al Cremlino? "A giudicare dal video – osserva l’analista Piero Batacchi – il drone sembra essere un quadricottero, che non può essere lanciato dall’Ucraina, ma da vicino a Mosca. Ritengo improbabile che siano stati commandos ucraini giunti alle porte di Mosca. Le ipotesi più probabili al momento sono quindi da un lato che possano essere stati dissidenti, sia gruppi contrari alla guerra in Ucraina che, di contro ultraradicali che vorrebbero un impegno maggiore, dall’altro che sia tutta una messinscena, il che è del tutto plausibile". Da notare a questo proposito che la notizia è stata pubblicata “a freddo“, dopo alcune ore, da media di Stato russi, che hanno fornito anche le immagini video dell’evento: evidentemente faceva loro gioco mostrare l’attacco, e questo tende a rendere molto meno probabile che il Cremlino sia finito sotto attacco di “partigiani“ antiguerra o di “ultrà“

Quello che pare sicuro è che i mezzi ucraini che potevano raggiungere il Cremlino non sono compatibili. I vecchi droni TU141 Strizh perchè hanno motore a reazione e non sono compatibili con la velocità dell’oggetto che compare nel video, i droni UJ22, compatibili come velocità, perchè hanno un profilo diverso. E quindi, il dito punta sulla pista interna.