Vaccini, dopo Draghi boom di prenotazioni. Ma le Regioni: abbiamo poche dosi

Appuntamenti quasi raddoppiati. Figliuolo rassicura. Iniezione anche per gli ’scettici’ Salvini e Meloni

Prenotazione vaccini (Ansa)

Prenotazione vaccini (Ansa)

Effetto Draghi sugli indecisi del vaccino. Le parole di giovedì del premier ("L’appello a non vaccinarsi è un invito a morire") hanno immediatamente innescato un boom di prenotazioni in tutte le regioni, al punto da creare allarme nei governatori regionali sull’effettiva disponibilità delle dosi per far fronte alle richieste. Già subito dopo la conferenza stampa di Draghi, i server della varie regioni sono stati presi d’assalto, ma dal ministero della Salute e da quelli del commissario straordinario rassicurano: nel trimestre (luglio agosto e settembre) sono già disponibili 45,5 milioni di dosi di Pfizer e Moderna, che sono quelli usati più diffusamente. A luglio sono stati consegnati 14,5 milioni di dosi del tipo a Rna messaggero che consentiranno – secondo le stime del generale Figliuolo – di vaccinare l’80% della popolazione entro il 30 settembre prossimo. Compresi gli ultra sessantenni per i quali scatterà la "chiamata attiva – ha annunciato il commissario – da parte delle Regioni"; si parla di circa 2 milioni e mezzo di persone.

Variante Delta: sintomi nei vaccinati. Chi colpisce e come curarla

Approfondisci:

Coronavirus: i dati Covid del 24 luglio. Bollettino Italia e contagi regioni

Coronavirus: i dati Covid del 24 luglio. Bollettino Italia e contagi regioni

Insomma, la campagna vaccinate sta conoscendo un balzo significativo (+200% in poche ore), tanto che anche i due leader politici che mancavano all’appello nella conta dei vaccinati hanno capitolato. Matteo Salvini è apparso in una foto con in chiara evidenza il cellulare con il Qr-code in bella mostra, a significare l’avvenuta vaccinazione (almeno due giorni fa), mentre Giorgia Meloni ha annunciato proprio ieri che si vaccinerà: "Non sono una no vax", ci ha tenuto a ribadire.

Manifestazioni contro il green pass da Torino a Roma

Insomma, tutti di corsa verso il vaccino, in un boom di richieste che in Lombardia ha visto 49 mila cittadini prenotarsi contemporaneamente, a fronte dei 28.369 di mercoledì e ai 17.412 di giovedì 15 luglio. "Per venire incontro a queste nuove richieste – ha spiegato l’assessore Letizia Moratti – saranno disponibili ulteriori 100 mila nuovi posti per prime dosi, da oggi fino a fine agosto". Stessa musica anche in Piemonte ("praticamente ogni ora abbiamo il doppio delle richieste rispetto alla media di questi mesi", ha annunciato il presidente della Regione, Alberto Cirio) e in Veneto, dove il governatore Luca Zaia ha parlato di vero e proprio "assalto alla diligenza"; da 7mila al giorno, ieri le richieste di dosi hanno toccato oltre 20mila soggetti oggi.

In Toscana, poi, oltre 4 mila over-60, in precedenza titubanti, hanno prenotato la prima dose sul portale online e numerose persone si sono rivolte alle farmacie di quartiere. Altre 10 mila invece hanno usufruito della possibilità di anticipare il richiamo con AstraZeneca.

In Emilia-Romagna negli ultimi quattro giorni si è registrato un vero e proprio boom, con oltre 77mila prenotazioni, così come in Abruzzo dove le prenotazioni ieri hanno sfiorato le 1.700 unità, ovvero 800 in più rispetto al giorno precedente. Prosegue invece nei binari già stabiliti la vaccinazione in Puglia, con maggiori richieste "di anticipare la data delle somministrazioni da parte dei giovani", mentre in Sicilia è stato notato un aumento delle somministrazioni, come ha spiegato il commissario all’emergenza Covid di Palermo, Renato Costa. "Posso confermare che registriamo un incremento sensibile – ha ribadito Costa –. Noi infatti inoculiamo circa 3500 dosi al giorno e fino a qualche giorno fa le prime dosi rappresentavano circa il 5% del totale, mentre adesso siamo quasi al 30 per cento".

Un risultato che Costa, comunque, addebita a una maggiore consapevolezza nella popolazione sui limiti a cui sarà soggetto dal 6 agosto chi non si vaccinerà’: "In molti ora cominciano a capire che senza il Green pass molte attività saranno precluse". Dati, dunque, assai diversi dalla Sardegna, dove invece non si registra un effetto particolare sulle prenotazioni dopo le vicende legate al Green pass, anche se nei punti vaccinali si lavora a pieno regime. Nel resto delle regioni un incremento significativo delle adesioni si registra, con diverse percentuali, in tutti i territori.