Giovedì 18 Aprile 2024

Donzelli e lo sprint di Fratelli d’Italia "Giorgia è pronta per la leadership Noi sempre alternativi a Pd e M5s"

Il braccio destro della Meloni: "Il popolo di centrodestra è unito, sta a noi politici rappresentarne i valori. Siamo atlantisti ed europeisti. Anche se come prima cosa vogliamo difendere gli interessi dell’Italia"

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di Luigi Caroppo

Pronti a governare. Con Giorgia Meloni da leader di partito a premier. Fratelli d’Italia assapora il gusto della vittoria storica. Meno di 70 giorni che Fd’I promette in mezzo alla gente "come sempre in nome della coerenza dalla parte degli italiani" dice Giovanni Donzelli, deputato fiorentino, braccio destro della leader, responsabile dell’organizzazione del partito.

Onorevole Donzelli, potete dire ‘finalmente si va a votare’. Avete già la lista dei ministri pronta.

"Abbiamo le idee chiare e una classe dirigente cresciuta per decenni nelle istituzioni. Sindaci, assessori, consiglieri regionali: non arriviamo certo da 100 clic su internet, come i 5 stelle. E poi intorno al progetto dei conservatori italiani guidati da Giorgia Meloni si sono aggregate autorevoli personalità della società civile. E adesso sono pronte a entrare in campo con noi".

Al vicepresidente di Forza Italia Tajani, che ribadisce lo spirito atlantista e europeista del centrodestra e che sottolinea che non è definito che Giorgia Meloni sia il volto della coalizione, cosa risponde?

"Ha ragione. Anche noi siamo atlantisti ed europeisti. Giorgia Meloni è conosciuta e apprezzata negli Stati Uniti più di tutti gli altri leader di partito italiani. Essere atlantisti non vuol dire rinunciare alla propria autonomia e dignità nazionale. Siamo amici degli Stati Uniti, ma non succubi. In Europa Giorgia è leader dei conservatori, riconosciuta e apprezzata da tutti. Abbiamo anche contribuito all’elezione del Presidente del Parlamento Europeo. Noi vogliamo che il prossimo governo italiano difenda gli interessi italiani, come in Europa Francia e Germania difendono i loro".

I sondaggi vi danno primo partito da tempo. Il centrodestra a trazione Fd’I potrebbe fare il pieno di voti. Ma potrebbe non bastare per governare.

"Dipende dagli italiani. I sondaggi in realtà ci dicono che abbiamo a portata di mano la possibilità di portare in Parlamento la maggioranza più netta e solida degli ultimi decenni".

Il Centro, più o meno grande, di matrice moderata va formandosi. Potreste guardare a questo polo per blindare eventualmente la maggioranza?

"Guardiamo con interesse a tutti quelli con cui abbiamo idee comuni e che sono alternativi a Pd e 5stelle. Non ci interessa governare a ogni costo, magari con una maggioranza eterogenea e litigiosa. Abbiamo già visto in questa legislatura cosa è accaduto a chi ci ha provato".

Cercate di dare un’immagine di centrodestra coeso. Ma nei fatti, basti pensare alle scelte nelle recenti amministrative, non lo è. Ora Forza Italia perde pezzi, la Lega è divisa sempre di più e la leadership di Salvini non sembra così forte. Ce la farete a stare uniti e a portare a casa il risultato?

"Il popolo di centrodestra è unito dal 1994. Stessi valori, stesse idee, stessa visione della vita e della società. Spetta a noi non dividere un popolo comune per gli egoismi di partito o per piantare bandierine. Giorgia Meloni è cresciuta nei consensi perché con coerenza non ha mai deluso e tradito il popolo comune dei moderati".

Fd’I è stato coerente nella scelta dell’opposizione. Ma non teme che il Paese soffra questa scelta di staccare la spina al governo Draghi che stava gestendo provvedimenti per far fronte a una costante emergenza nazionale?

"Certo. Siamo preoccupati. Il momento non è semplice. Però avrebbe preoccupato ancora di più tenere in piedi un Parlamento inconcludente, unito solo dall’istinto di sopravvivenza. Non potevano andare avanti così".

Il 25 settembre potrebbe essere un giorno storico per voi. È pronto a un fioretto per la vittoria alle urne?

"Non servono i fioretti. Serve finalmente la buona politica fatta di valori, coerenza e idee chiare".