Donne uccise a Roma da un possibile serial killer: cosa sappiamo sugli omicidi a Prati

In via Riboty il ritrovamento dei cadaveri di due prostitute cinesi, mentre in via Durazzo quello di Marta Casano, 65enne di origini colombiane. Un testimone: "Le due cinesi sono state uccise tra le 10.30 e le 11"

I rilievi della polizia scientifica in via Riboty, nel quartiere Prati a Roma

I rilievi della polizia scientifica in via Riboty, nel quartiere Prati a Roma

Roma, 17 novembre 2022 - Donne uccise a Roma da un possibile serial killer: cosa sappiamo. Il quartiere Prati è piombato in un vero e proprio incubo questa mattina, quando intorno alle 11 il portiere di un palazzo di via Augusto Riboty, a poca distanza dalla sede del tribunale di piazzale Clodio, ha avvertito con una chiamata alla polizia della presenza sul pianerottolo di una donna in una pozza di sangue. "Correte, c'è una persona in una pozza di sangue", il messaggio contenuto nella chiamata che ha dato l'allarme, fatto arrivare le volanti della polizia e inaugurato una giornata assurda nell'elegante quartiere Prati. 

I due cadaveri in via Riboty

I poliziotti, arrivati nel palazzo di via Riboty, si sono trovati di fronte una scena raccapricciante. Una donna, completamente nuda, sul ballatoio del secondo piano, immersa in una pozza di sangue. La macabra scoperta degli agenti si è purtroppo arricchita subito con un altro ritrovamento. In un appartamento, con tutta probabilità una casa di appuntamenti, infatti è stato trovato il corpo di un'altra donna, anche questa di origini cinesi come quella che aveva tentato di scappare dal killer ed è stata uccisa sul pianerottolo. Chiara l'arma con cui sono state uccise: un coltello. La squadra mobile ha immediatamente avviato le indagini ascoltando condomini e testimoni, a cominciare dal portiere, mentre la polizia scientifica ha proceduto con i rilievi.

L'omicidio di via Durazzo

A rilievi in corso, la polizia è stata avvertita della presenza di un altro cadavere ritrovato a 600 metri in linea d'aria dal luogo del duplice omicidio delle due prostitute cinesi. Un'altra telefonata, questa volta di una donna, indicava la presenza in un seminterrato di via Durazzo di una donna morta. Nell'appartamento gli inquirenti hanno trovato il cadavere di Marta Castano, 65 anni di nazionalità colombiana, anche lei prostituta. Sul corpo, anche questo caso, ferite da arma da taglio. Un modus operandi che ha immediatamente fatto sospettare che gli omicidi possano essere collegati. Che l'autore, il killer, sia lo stesso.

Il supertestimone

"Le due donne sono state uccise tra le 10.30 e le 11. Lo so per certo perché mi hanno portato la cucina e ho salito le scale a piedi fino al nono piano, dove si trova l'appartamento in cui mi sto trasferendo". A parlare all'Adnkronos è un giornalista che questa mattina era nel palazzo al 28 di via Riboty. "Non ho preso l'ascensore perché era occupato, sono quindi anche passato davanti all'abitazione delle due vittime ed era tutto tranquillo alle 10.30 - racconta - Alle 11, mentre ero in casa, mi ha chiamato il portiere per dirmi che c'era stato un omicidio e non potevo uscire perché una delle vittime era sul pianerottolo. Ci sono rimasto 3 ore e mezza, quando poi la polizia mi ha fatto andare in questura a testimoniare".

Le indagini

Gli investigatori, coordinati dalla Procura di Roma, hanno fatto scattare gli accertamenti tecnici sui cellulari delle tre vittime. Analizzando i tabulati telefonici l'obiettivo di chi indaga è, infatti, ricostruite i contatti avuti con i clienti nelle ultime ore. Mettendo in fila una serie di tasselli, fatti di chat e comunicazioni, gli investigatori sperano di risalire alla identità o alle identità di chi ha compiuto gli omicidi. In tal senso risposte potrebbero arrivare anche dalle numerose telecamere di sicurezza presenti nella zona che potrebbero avere immortalato il killer.

Quartiere Prati sotto choc

Il triplice omicidio ha sconvolto un intero quartiere, strade di palazzi umbertini, negozi eleganti e uffici legali. "Marta era tranquillissima, la incontravo quando andava a fare la spesa", ha raccontato una residente. La donna, così come tanti abitanti della zona, sostiene di non essersi mai accorta che avvenisse qualcosa di strano nel seminterrato "ma c'erano tanti piccoli segnali, c'era un giro di affitti strani, cartelli di massaggi vicino al lampione - dice - Avevano danneggiato anche il citofono".

Intorno a via Durazzo moltissimi i curiosi che hanno seguito l'attività delle forze dell'ordine. "Io abito qui da trent'anni ma non è mai successo niente. Soltanto qualche furto di biciclette, ma mai una cosa del genere, siamo sconvolti", ha raccontato una ragazza che vive nel palazzo accanto alla palazzina gialla dove è stato trovato il cadavere della donna colombiana.