Polizia, per la prima volta le donne nei reparti mobili

Da oggi anche le 'celerine' in tenuta antisommossa per tutelare l'ordine pubblico. Il prefetto Gabrielli: "Niente suffragette"

Poliziotti in assetto antisommossa, foto generica (Pressphoto)

Poliziotti in assetto antisommossa, foto generica (Pressphoto)

Roma, 19 aprile 2018 - Altro che sesso debole, d’ora in avanti si potrà parlare anche delle 'celerine' oltre che dei loro colleghi in tenuta antisommossa. Oggi infatti entrano in servizio le prime dieci donne in 6 dei 15 Reparti mobili della polizia di Stato presenti in altrettante città italiane di medio-grandi dimensioni. L’ha annunciato il numero uno del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, il prefetto Franco Gabrielli. "Non è uno spot pubblicitario, non saranno suffraggette – ha spiegato – . Ovviamente manderemo colleghe che hanno anche delle caratteristiche fisiche adeguate a questo tipo di impegno, perché l’ordine pubblico implica una capacità di resistenza fisica che anche le donne sanno avere. Quindi lo faremo con intelligenza, con quella giusta progressione che un’innovazione comporta. Crediamo che sia un ulteriore passo verso quell’ammodernamento cui la nostra amministrazione guarda in particolare".   Cade uno degli ultimi tabù. Le norme e i regolamenti ancora in vigore prevedono che ai Reparti Mobili, cioé fra le ‘tute grigie’ impiegate per fronteggiare le manifestazioni di piazza (ma anche per vigilare sui grandi eventi sportivi) sia assegnato personale 'prevalentemente' di sesso maschile. Non esisteva quindi una preclusione all’ingresso delle poliziotte (già presenti da decenni in polizia a tutti i livelli, sulle Volanti e nelle Squadre investigative, oltre che negli uffici). Ma finora il criterio espresso dall’avverbio 'prevalentemente' era stato applicato in modo così estensivo che in pratica i casi di agenti ‘celerine’ erano sporadici e legati a situazioni contingenti. Ora lo scenario cambia, i comandanti di reparto hanno risposto positivamente alla consultazione e ci sarà un progressivo inserimento ("strutturato e organico") di donne nelle caserme di tutta Italia. Si inizia con dieci. E naturalmente, dovendo misurarsi con situazioni che prevedono la possibilità e il rischio dello scontro fisico, non potranno essere mingherline.    "La lettura, il controllo e la gestione della piazza sono alcuni fra i compiti più difficili per un poliziotto: se tutto va bene viene rapidamente dimenticato, se c’è un solo errore tutti ne parleranno", ha commentato il ministro dell’Interno, Marco Minniti, a proposito della funzione dei Reparti Mobili. "Nessun’altra è più complicata e rischiosa della direzione dell’ordine pubblico – gli ha fatto eco Gabrielli – , è una variabile che tiene conto di luoghi circostanze e momenti diversi: dalle tante manifestazioni ai grandi eventi, a una campagna elettorale molto impegnativa". Ma nel corso del 2017 e in questi primi mesi del nuovo anno i Reparti Mobili hanno fatto fronte anche a un’esigenza particolare come quella del controllo dei flussi migratori dal Nord Africa e dal Medio Oriente, dove l’esperienza e la sensibilità femminile si è già rivelata importante nell’impiego delle altre strutture e specializzazioni delle forze dell’ordine.