Martedì 23 Aprile 2024

Fabio Volo, le donne e i soldi: "Ma non li ho meritati"

Conduttore, attore, scrittore bestseller: però ho sempre l’idea di essere quello che nel ristorante di lusso entra dalla porta di servizio. "Il mio lockdown? Yoga e qualche ubriacatura. La crisi con Johanna? Le relazioni sono così: ti prendi, ti lasci, ti riprendi..."

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Fabio Volo, di cui è appena uscito il libro Una gran voglia di vivere, è impegnato attualmente nelle riprese di due film a Roma.

"Nel week end prendo il treno o l’aereo e corro a casa dai miei figli (Sebastian di 7 anni e Gabriel di 5). Appena avrò finito col cinema voglio cominciare un nuovo libro e scrivere una serie tv".

Durante il primo lockdown ha postato su Instagram il suo The Orchite Show con risultati lusinghieri: mezzo milione di visualizzazioni, come un programma televisivo. Vedremo una nuova serie?

"Sto facendo la radio (ogni giorno su Deejay dalle 9 alle 10, questo è il ventesimo anno di Il Volo del mattino) e purtroppo radio e cinema non si sposano molto, perché i film di solito si girano al mattino. E, appena sono libero, torno a casa per stare con i figli".

Fa ancora gli esercizi per le chiappe che le ha suggerito Michelle Hunziker proprio nel suo Orchite Show?

"No. Durante il lockdown ho fatto solo yoga... aspetti un attimo, devo disegnare un albero di Natale così i bambini poi lo colorano (si sentono le voci in sottofondo, ndr)".

Qual è il rapporto tra cinema, tv, radio e scrittura, tutte cose che lei ha fatto?

"Si dice sempre che la radio è la sorella della tv, ma non è vero. La tv casomai è sorella del cinema. Invece la letteratura è sorella della radio, perché entrambe sono mestieri “ciechi”. Quando io scrivo, o racconto alla radio, di un tetto rosso, sei tu ascoltatore o lettore che lo produci. Invece quando guardi un tetto rosso alla tv o al cinema vedi l’idea del regista".

Aveva detto che alla fine del lockdown si sarebbe ubriacato all’aperto. Ha mantenuto la promessa?

"Veramente mi sono ubriacato anche durante il lockdown...".

In un’intervista ha sostenuto di aver avuto centinaia di donne. Come ha fatto a passare alla monogomia? Una folgorazione o un processo graduale?

"Io non mi fisso mai con le idee. Mi lascio vivere. Quella con Johanna è iniziata come tante altre storie, poi è cresciuto un sentimento diverso, le ho chiesto se voleva fermarsi a dormire, poi se voleva trasferirsi da me, poi sono venuti i figli... Le donne cambiano sempre, siamo noi uomini che ci stanchiamo di noi stessi, sempre gli stessi gesti, resta poco spazio all’improvvisazione, e allora vogliamo cambiare donna. Molti mi accusano di essere incoerente, ma io sono coerente proprio perché sono incoerente, lascio sempre spazio a ciò che mi succede".

Si è parlato anche di una vostra crisi...

"Le relazioni vive sono così, ti prendi, ti lasci, ti riprendi. Quando hai vent’anni è un attimo, ma oggi coi figli non ti lasci più in un pomeriggio...".

Lei ha suggerito un metodo innovativo per stabilire l’età delle donne...

"Col botulino e la chirurgia estetica la vera età delle donne la vedi solo dalle ginocchia, sono come i cerchi del tronco di un albero".

Ha mai avuto una relazione con una donna molto più grande di lei?

"A vent’anni sono stato con una che ne aveva 35. E allora mi sembrava vecchissima".

Quando ha sentito per la prima volta di stare invecchiando?

"Quando al ristorante ho ordinato l’acqua, e il cameriere mi ha chiesto se la volevo a temperatura ambiente. Si preoccupava che potessi avere una congestione".

Si avvia ai 50 anni: ha paura della morte?

"Ma io sono in crisi già dai 40. Appena compiuti i 45 dicevo già di averne 50. Ma ora con i figli è tutto cambiato: voglio esserci per vederli crescere, per proteggerli, ho ancora tante cose da realizzare. Si dice che le ultime parole di Leonardo Da Vinci sul letto di morte siano state: Avevo ancora così tanto da fare".

Ha detto di avere sempre l’impressione di aver rubato qualcosa a qualcuno...

"L’adolescenza forma il carattere. Io ho fatto tutto da solo, non avevo nessuno alle spalle. Mi sento come se fossi entrato in un ristorante di lusso ma dalla porta della cucina. E, quando vedo il cameriere che mi serve il vino, sento che non me lo sono meritato...".

Lei è per lo scontro, non per l’incontro delle generazioni...

"Da giovane avevo la compagnia di amici che si trovava al giardinetto. Gli adulti invece andavano al bar, le generazioni erano separate. Oggi vai su Tik Tok e trovi la donna di 45 che vuole aver i follower, che non vuole morire. Vedo i genitori che vogliono essere amici dei figli. È tutta una pasta che si amalgama. Vedi uomini come bambini. Non va bene".

Lei però ha confessato di essere un papà chioccia...

"Il fatto è che la mamma è islandese, lei li abitua all’indipendenza. Io invece a volte sono accondiscendente perché voglio essere amato, così, quando chiedono una caramella, gliela do. Però so anche essere severo, perché so che i no aiutano a crescere. Oscillo tra questi due estremi".

A cosa è sopravvissuto?

"A me stesso, a tutte le mie insicurezze, alle tentazioni che sono riuscito a superare, così ho ritrovato la strada di casa".

La sua compagna è islandese. Come si conciliano le due culture?

"Quando ci eravamo appena conosciuti siamo andati insieme a fare la spesa. Avevamo preso due cestelli d’acqua. Io pago e, quando mi volto, vedo che li ha presi lei e li sta portando in macchina. Che figura mi fai fare, le ho detto, tu che sei una donna porti l’acqua e io che sono l’uomo il sacchetto dell’insalata? Ma gli islandesi sono diversi da noi, gli uomini sono davvero uguali alle donne. Nel bene e nel male: per esempio non è detto che la donna debba cucinare, lavare, stirare...".

È vero che le piacciono le donne con le ascelle pelose?

"L’ho detto una volta alla radio. Piacciono a Helmut Newton, Tinto Brass, Rocco Siffredi e Fabio Volo".