Mercoledì 24 Aprile 2024

Donna sparita, trovato corpo in un sacco

Potrebbe essere il cadavere della 63enne Liliana Resinovich: era avvolto in due buste dell’immondizia. Il marito: "Spero non sia Lilly"

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di Riccardo Jannello

Amore, soldi, voglia di fuga: il mistero per ora resiste, anche se la vicenda di Liliana Resinovich si sarebbe risolta in modo tragico in meno di un chilometro, la distanza tra via Verrocchio 2, la sua abitazione, e il Parco dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste, dove il corpo è stato ritrovato. La donna, 63 anni, ex dipendente della Regione, era uscita di casa fra le 8.22 e le 9 del 14 dicembre e non vi ha fatto più ritorno. Dovrebbe essere il suo, in attesa dell’autopsia e del riconoscimento ufficiale in queste ore, il cadavere esile trovato ieri pomeriggio alla Rotonda del Boschetto avvolto da due sacchi neri dell’immondizia che tentavano di nasconderlo. Uno le era stato infilato dalla testa e uno dai piedi. Un giubbotto grigio scuro faceva capolino nella siepe del parco dove erano in corso le ricerche di polizia e vigili del fuoco andate avanti fino alle 19.30. Quando è stata fatta la macabra scoperta era presente anche Sebastiano Visintin, 72 anni, attirato dal via vai delle forze dell’ordine non lontano da casa sua. "Spero non sia Lilly" ha detto mentre il medico legale Enrico Costadinis esaminava il cadavere.

Difficile che quello sia stato il luogo del delitto, visto che il parco di San Giovanni, seppur periferico, è frequentatissimo e dentro e nelle vicinanze ci sono importanti istituzioni. La pensionata quel 14 dicembre era uscita di casa poco dopo il marito, ex fotografo, appassionato di bibiclette e di lame affilate; avevano fatto colazione e alle 7,45 lui era andato a fare i suoi giri.

Gli inquirenti cercano di capire i rapporti nella coppia. L’uomo ha dato due versioni differenti su come abbia passato quella mattina. Prima ha dichiarato che aveva sperimentato una telecamera per la bicicletta, poi che era stato a distribuire i coltelli che affilava in garage (in nero). Non sapeva nulla, ha detto alla polizia, le cui indagini sono coordinate dai pm De Nicolo e Chergia, che la moglie avesse un’amicizia con Claudio Sterpin, 82 anni, che Liliana da tempo frequentava e al quale "faceva le pulizie". Un particolare che Visintin nega fermamente è quanto afferma l’altro: "Il giorno dopo io e la Resinovich dovevamo partire per un week end insieme, lei era stufa del marito, voleva lasciarlo". Sentite queste parole l’ex fotografo ha dichiarato che "le cose in casa andavano in modo normale e anche la mattina della scomparsa ci siamo lasciati con un bacio".

Liliana aveva telefonato alle 8.22 proprio a Sterpin dicendo che sarebbe arrivata da lui un pochino più tardi perché doveva passare da un negozio di telefonia. Altro giallo: i due cellulari della donna, la borsetta e il portafoglio sono stati trovati a casa. E poco dopo le nove, quando il fratello le ha telefonato, nessuno ha risposto. Una fruttivendola che ha il negozio a pochi metri dal condominio dove viveva Liliana l’avrebbe vista verso le 8.30 prendere un autobus. Un mistero in più: poche ore prima del ritrovamento del cadavere, verso le 2.40 di notte, il marito ha ricevuto una telefonata muta della quale ha subito dato notizia alla polizia. "Non mi è mai accaduto un fatto del genere – ha detto Visintin – speravo fosse mia moglie". La cugina dell’uomo parla anche di possibili questioni economiche, un conto da 100mila euro di cui non si sapeva nulla.